C’è un nuovo timore che circola in queste ore sia tra gli esponenti del governo sia tra i vertici militari italiani. La paura che gli aiuti arrivati di gran carriera da Mosca, in soccorso di uno Stivale messo in crisi dal coronavirus, non siano in realtà così disinteressati come Putin vorrebbe far credere. Una sensazione che ha iniziato a farsi largo dopo lo sbarco sul nostro territorio dei 9 aerei Ilyushin arrivati da Mosca con forniture e specialisti nella guerra batteriologica, arrivati nel Bel Paese per aiutare a contenere un contagio che continua a mietere morti soprattutto nelle Regioni del nord.
Gli esperti arrivati dalla Russia si stanzieranno nelle prossime ore a Bergamo, studieranno le mappe del nostro territorio nazionale e godranno di ampie libertà. L’operazione, inoltre, fa capo al ministero della Difesa russo e non a quello della Salute, come si sarebbe potuto ipotizzare. Una serie di circostanze che stanno preoccupando non poco alcuni esponenti del nostro esecutivo, scrive La Stampa, che di colpo hanno iniziato a vedere dietro quell’aiuto proveniente da Mosca il tentativo di Putin di incunearsi in Italia approfittando del caos creato dalla diffusione del contagio.
I gradi del personale arrivato in Italia sono a loro volta fonte di apprensione. Parliamo di generali, colonnelli, maggiori, alcuni dei quali impegnati in passato in operazioni militari in Africa e in Guinea, scenari nei quali la guerra batteriologica è andata di pari passo con le operazioni dell’intelligence estera russa. Personalità come Sergei Kikot, esperto di antrace e generale maggiore, o il colonnello Viacheslav Kulish, esperto nello sviluppo di attrezzature protettive contro agenti biologi virali.
L’idea che simili figure operino indisturbate dentro i nostri confini, avendo accesso anche a informazioni sensibili, sta iniziando a preoccupare non poco esercito e governo. Putin aveva annunciato gongolante che gli aiuti arrivati dalla Russia sarebbe stati gratuiti, un semplice atto di generosità. Il timore è che dietro quel sorriso benevolo si nascondessero intenzioni ben meno pacifiche. E che Conte sia incautamente caduto nel tranello preparato, non a caso, in un momento di grande difficoltà per l’Italia.
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