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“È una vergogna!”. Cruciani si scaglia contro la sinistra: “Mi fanno impazzire”

Come di consueto, anche l’ultima puntata de “La Zanzara”, trasmessa su Radio24, si è aperta con il commento di Giuseppe Cruciani, che ha espresso in modo schietto la sua opinione su vari temi di attualità. Il discorso prende le mosse dalle recenti manifestazioni a Bologna, caratterizzate da numerosi disordini. Cruciani ha voluto sottolineare quella che, a suo avviso, è stata una disparità di trattamento tra schieramenti politici differenti: “Da un lato, una manifestazione autorizzata, dall’altro gruppi di facinorosi che tentano di ostacolarla. Una manifestazione che può anche non piacere, ma cosa succede? I partecipanti dell’altra manifestazione, non autorizzata, formata da gruppi dei centri sociali, non solo vogliono aggredire i fascisti, ma si accaniscono contro la polizia. E questo è vergognoso: colpiscono gli agenti”. Da qui la critica ai centri sociali e ad una parte della sinistra che li ha difesi: “La sinistra istituzionale, quella dei partiti, cosa fa? Condanna le violenze? No, non le condanna. Esprime solidarietà ai poliziotti? No, non lo fa. Dovrebbe vergognarsi chi non sostiene la polizia”. Successivamente, Cruciani ha puntato il dito contro il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che aveva parlato di “300 camicie nere” inviate dal governo. Un’accusa gravissima.

“Dovrebbe vergognarsi. Ma cosa dice il governo? Se ha prove di una provocazione, che le presenti. Queste cose mi fanno davvero imbestialire”, ha esclamato. Infine, Cruciani ha trattato un altro argomento caro alla sinistra, ovvero la difesa del professor Christian Raimo, sospeso per frasi ritenute offensive nei confronti del ministro dell’Istruzione Valditara: “Se gli insulti arrivano da destra verso sinistra, è incitamento all’odio, hate speech. Se invece vengono da sinistra a destra, sono considerate libere opinioni. E così Raimo è protetto dalla sinistra perché ha insultato qualcuno di destra. Quando è la destra ad attaccare la sinistra, diventano insulti e discorsi di odio”.

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