Tornano le Brigate Rosse e minacciano di morte Giorgia Meloni e altri esponenti di Fratelli d’Italia. Succede in Trentino Alto Adige dove due buste contenenti gravi minacce sono state recapitate alla redazione del quotidiano Adige e alla sede del gruppo consiliare di Fdi in Trentino. Nel mirino di quelle che si firmano come Nuove Brigate Rosse sono finiti, oltre alla Meloni, due candidati del suo partito: Alessia Ambrosi e Alessandro Urzì.
Le lettere, subito sequestrate dalla Digos di Trento che indaga sui fatti, sono state scritte in parte con una macchina da scrivere e in parte a mano. Nel testo si preannuncia anche un “autunno caldo e di fuoco”, oltre a non meglio precisate iniziative contro l’arrivo a Trento per un comizio proprio della Meloni, previsto per sabato 10 settembre.
“Il clima di odio e intolleranza che certa sinistra sta costruendo attorno a me e a Fratelli d’Italia adesso sfocia anche in atti intimidatori. – questa la durissima replica della leader di Fratelli d’Italia – Mi auguro che tutte le forze politiche condannino apertamente e senza tentennamenti questa missiva a firma delle Brigate Rosse. Se qualcuno pensa di intimorirci o di fermarci, ha sbagliato di grosso”, rimarca la Meloni.
Tra i primi ad esprimerle solidarietà c’è Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo di Forza Italia al Senato. “Solidarietà per le minacce ricevute a firma Brigate Rosse. – scrive la Ronzulli su Twitter – Lei di certo non si farà intimidire da questa ondata di odio, dovuta anche a troppi cattivi maestri. Ma mi chiedo cosa ne pensa Letta che descrive il centrodestra come un pericolo per la democrazia. Il terrorismo rosso invece cosa è?”, domanda polemicamente al segretario del Pd che durante l’ultima puntata di Piazzapulita ha parlato di Meloni come “grande pericolo per la democrazia”.
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