Dopo le polemiche molto accese, Giorgia Meloni ha trovato il modo di inserire la legge “salva calcio”.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva espresso grossi dubbi sulla possibilità di offrire quello che è sostanzialmente uno scudo fiscale alle sole e indebitate società di calcio.
Così il “salva calcio” è diventato un “salva imprese”. La legge consentirà ai contribuenti che si sono visti sospendere il versamento delle imposte tra il 1° gennaio e il 30 ottobre 2022 di accedere alla tregua fiscale per gli omessi versamenti già prevista dall’articolo 38 del disegno di legge di bilancio.
Con questi ritocchi, il ministro per lo Sport, Abodi, ha potuto annunciare che la misura si farà, dopo la diretta ispirazione del sottosegretario, Claudio Lotito, senatore di Forza Italia e presidente della Lazio.
In base alla nuova normativa, tutte le imprese, inluse le società di calcio chiamate a versare entro il 22 dicembre ritenute e Iva per quasi 800 milioni, se hanno già ricevuto l’avviso bonario d’urgenza, potranno spalmare i versamenti in più rate, fino a un massimo di sessanta.
Le prime tre rate dovranno necessariamente essere liquidate entro il 2023, mentre il resto potrà essere versato entro i successivi cinque anni.
La sanzione prevista è del solo 3 percento.