Ancora brutte notizie per Vladimir Putin. Infatti, l’Assemblea parlamentare della Nato, riunitasi a Madrid per la sua 68esima sessione, decide di adottare una risoluzione in cui si dichiara che “lo Stato della Russia, con il suo regime attuale, è uno Stato terrorista”. Questa risoluzione è stata presentata dal deputato polacco Tomáš Valášek. Nel documento si afferma inoltre che la Russia è la “minaccia più diretta per la sicurezza euro-atlantica” e si ribadisce la “solidarietà indistruttibile” della Nato nei confronti dell’Ucraina, invitando i Paesi membri dell’Alleanza atlantica a non interrompere la fornitura di armi a Kiev.
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Intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, con un video discorso trasmesso durante l’Assemblea Nato, sottolinea la necessità di unità tra i Paesi membri dell’Alleanza contro l’invasione russa dell’Ucraina. “Chiedo loro di fare di tutto per assicurare che la nostra comunità non venga mai indebolita”, afferma Zelensky.
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La replica indiretta di Vladimir Putin non tarda ad arrivare. “Le crisi alimentari nel mondo sono la conseguenza di carenze di cibo provocate dalla politica avventuriera e non professionale dei Paesi occidentali. – accusa il presidente russo – Noi siamo tra i principali produttori al mondo, aiutiamo e continueremo ad aiutare i Paesi che devono fare fronte a queste carenze”, conclude il numero uno del Cremlino.
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Proprio da Mosca fanno però sapere che “un cambio di regime a Kiev non è obiettivo operazione speciale in Ucraina”. Insomma, se si vuole dare retta alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, l’intenzione dell’esercito di Putin non sarebbe più quella di cacciare, o meglio, uccidere Zelensky per mettere al suo posto un premier amico. Comunque sia, minaccia Peskov, “è possibile raggiungere i nostri obiettivi in diversi modi e formati”. Quali siano questi modi al momento non è dato saperlo.
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