La Russia rischia il fallimento finanziario. A metterlo nero su banco è l’agenzia di rating Fitch, secondo cui lo Stato governato dal presidente Vladimir Putin si merita una bella ‘C’, simbolo di “default imminente”. A pesare come un macigno sulle casse russe sono le sanzioni decise dall’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina. Ora tutti gli investitori e gli addetti ai lavori si chiedono se la Russia riuscirà a saldare i suoi debiti.
Bisogna tenere conto che la Russia ha contratto debiti per 49 miliardi di dollari. Debiti da ripagare in parte in dollari e in parte in euro. Ancora peggiore la situazione per il debito in obbligazioni sofferto dalle società russe che supera i 200 miliardi di dollari. In caso di fallimento della Russia, dunque, ad essere coinvolte potrebbero essere anche le grandi aziende a partecipazione pubblica come Gazprom, che opera nel settore del gas, e Rosneft che si occupa di petrolio.
Il timore molto fondato, dunque, è che in questa situazione di guerra e sanzioni, la Russia non riesca a ripagare i suoi debiti, avviandosi inevitabilmente verso il fallimento. Ad una situazione già complicatissima, si aggiunge anche la decisione del presidente Putin di firmare un decreto con il quale si dispone di ripagare con i rubli i creditori esteri che hanno imposto sanzioni a Mosca.
Ma il rischio anche in questo caso è che i creditori si rifiutino di accettare una moneta come il rublo che si sta rapidamente deprezzando sui mercati valutari. Se il default dovesse essere dichiarato, la Russia verrebbe esclusa da qualsiasi rapporto commerciale e finanziario con l’estero. In attesa di poter rinegoziare il proprio debito con i creditori. A tremare è anche l’Italia, appena inserita da Mosca nella lista dei “Paesi ostili” e, per questo, costretta a farsi ripagare in rubli tutti i debiti che al momento ha da riscuotere.
Potrebbe interessarti anche: Guerra in Ucraina, McDonald’s e altre multinazionali abbandonano la Russia