Secondo il Corriere della Sera “l’operazione grande centro ha discrete possibilità di successo”. Si tratta della possibile nascita di una nuova formazione politica centrista, schierata senza e e senza ma a sostegno del presidente del Consiglio Mario Draghi. Magari anche alle prossime elezioni politiche del 2023. Ovviamente al momento si tratta soltanto di ipotesi, visto che non si sa nemmeno chi entrerà a farne parte. E, soprattutto, chi ne sarà il futuro leader. Su quest’ultimo punto, però, si possono però già fare alcune supposizioni.
Tra i nomi dei naturali favoriti alla guida del nuovo grande centro c’è naturalmente quello di Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri è fresco di scissione dal M5S e ha già formato il suo gruppo in Parlamento: Insieme per il futuro, formato da una sessantina di suoi fedelissimi. La notizia dell’addio di Di Maio al Movimento ha innescato l’immediato scioglimento di Coraggio Italia, il contenitore politico guidato da Giovanni Toti e Luigi Brugnaro, che ora attendono con trepidazione le mosse dell’ormai ex grillino. Entrambi però sognano di diventare capi della nuova forza politica.
Altri due nomi di peso del grande centro sono quelli del fondatore di Azione, Carlo Calenda, e del leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Tra i due però esiste una profonda rivalità. Calenda ad esempio ha invitato subito Renzi a non allearsi con Di Maio. Anche se, a sua volta, l’ex premier non ha mai nascosto di non apprezzare il ministro degli Esteri.
L’ultima potenziale candidata alla leadership del grande centro è il ministro in quota Forza Italia, Mara Carfagna, da tempo allontanatasi dal suo padre politico Silvio Berlusconi. Una operazione difficile, quella che si prospetta. Ma il collante che potrebbe tenere insieme tutte queste ‘prime donne’, sottolinea il Corriere, è il loro “granitico obiettivo comune: non sparire alle prossime elezioni politiche”.