Chi nominare presidente del Consiglio se Mario Draghi dovesse essere eletto al Quirinale? È questa la domanda che gira insistentemente nelle segreterie delle varie forze politiche che sostengono il governo presieduto dall’ex governatore della Banca centrale europea. Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, sarebbe già pronto un tris di nomi per la sua sostituzione a Palazzo Chigi. Si tratta di quelli di tre ministri: il leghista Giancarlo Giorgetti, del pentastellato Luigi Di Maio o del Dem Dario Franceschini.
Secondo diversi addetti ai lavori, le fibrillazioni verificatesi a Palazzo Chigi negli ultimi tempi sarebbero la spia che il governo Draghi sarebbe arrivato agli sgoccioli. È vero che la Lega alla fine non ha strappato sul decreto Covid, ma le pressioni del Carroccio in Consiglio dei ministri sono state forti. In molti vedono dietro l’atteggiamento bellicoso dei leghisti la volontà di staccare il partito salviniano dalla maggioranza per tornare a fare opposizione dura. Magari dopo aver spedito Mario Draghi al Quirinale, così come sempre voluto da Giorgetti.
In questa situazione è inevitabile chiedersi chi potrebbe sostituire Draghi in caso di una sua ascesa al Colle. A immaginare una diversa maggioranza di governo è anche Matteo Renzi, convinto però che la nomina a premier di un fedelissimo di Draghi, come uno dei ministri Patrizio Bianchi o Marta Cartabia, non potrebbe mai tenere unito un nuovo esecutivo di unità nazionale come quello che è ancora in piedi.
Ai renziani ad esempio non dispiacerebbe affatto il nome di Dario Franceschini come nuovo premier. Nelle ultime ore, poi, sale alla ribalta anche la suggestiva ipotesi di nominare Luigi Di Maio quale successore di Draghi. Per quanto riguarda la Lega, si fa spazio anche l’ipotesi di una permanenza al governo nonostante l’addio di Draghi. In quel caso il candidato principe per la guida del governo sarebbe Giancarlo Giorgetti.
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