La conferma arriva direttamente da fonti del Cremlino citate dall’agenzia Reuters. Emmanuel Macron è stato volutamente tenuto a lunga distanza da Vladimir Putin, perché il presidente francese ha rifiutato di sottoporsi ad un tampone richiesto dalle autorità russe. La spiegazione dei motivi della sua scelta riporta la mente agli anni della Guerra Fredda tra Est e Ovest che, forse, non è mai finita veramente.
Il portavoce del presidente russo Putin, Dimitri Peskov, dichiara di comprendere perfettamente la posizione assunta da Macron. Ma la priorità dei russi è quella di proteggere in tutti i modi il loro presidente. Per questo motivo è stato deciso di mantenere un distanziamento molto ampio tra i due numeri 1 di Mosca e Parigi. Emblematiche le immagini che li ritraggono ai due capi di un tavolo lungo quattro metri. Insomma, nessun gelo politico legato alla crisi in Ucraina.
Secondo la Reuters, inoltre, che cita fonti vicine a Macron, il presidente francese sarebbe stato posto di fronte a due scelte: o accettare di sottoporsi ad un tampone molecolare fatto dalle autorità russe, oppure rispettare un distanziamento sociale per così dire rafforzato. L’opzione è caduta senza alcuna esitazione sulla seconda proposta.
Ma è la spiegazione data dai francesi ad essere stupefacente. “Sapevamo bene che avrebbe comportato niente strette di mano e quel lungo tavolo, ma non potevamo accettare che mettessero le mani sul Dna del presidente”, riferisce infatti una fonte transalpina. “I russi ci hanno detto che Putin deve rimanere in una rigida bolla sanitaria”, aggiunge poi un altro membro dello staff francese. Lo stesso tavolo lungo quattro metri, protagonista di questa spy story, era stato usato recentemente anche durante l’incontro bilaterale di Vladimir Putin con il premier ungherese Viktor Orban. Insomma, i francesi temono che i russi possano utilizzare il Dna di Macron per i loro loschi piani. Anche se non si capisce bene in che modo.
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