Ecco cosa accade quando le regole “vengono scritte in maniera ideologica”. La presa di posizione, ampiamente critica, sulla mobilità elettrica viene da chi meno te lo aspetti. O forse no: ce lo aveva detto per tempo, Akio Toyoda, che nonostante sia l’ex amministratore delegato della casa automobilistica giapponese che fu fondata da suo nonno, da tempo va conducendo una sua personale battaglia contro i veicoli che rappresenterebbero la mobilità del futuro e di cui, piuttosto, come scriviamo spesso, emergono importanti e gravi criticità, laddove invece la massiccia transizione elettrica coinvolge quasi tutte le case automobilistiche. “Le auto elettriche sono sopravvalutate, il settore collasserà”: lo aveva profetizzato già nel dicembre del 2020. “Finalmente la gente sta aprendo gli occhi”, ha dichiarato Akio Toyoda ieri, commentando il calo delle vendite, a margine della giornata di apertura del Japan Mobility Show. (Continua a leggere dopo la foto)
I rischi dell’elettrico
I pericoli, almeno per i nostri lettori, sono oramai largamente conosciuti: dal rischio dell’autocombustione delle batterie al litio di auto e persino biciclette, alla vita propria che talvolta sembrano avere, intrappolando le persone all’interno, anche in movimento. Il calo della domanda di auto elettriche, come abbiamo scritto di recente, ha portato la Volkswagen a decidere di abbandonare la produzione di automobili elettriche, ed è notizia delle ultimissime ore che anche la General Motors ha rinviato di un anno il lancio dei pick-up Ford Sierra e Chevrolet Silverado, come possiamo leggere sul portale specializzato Auto.it. “Ci sono molti modi per scalare la montagna della neutralità di CO2”, ha dichiarato Toyoda dal salone di Tokyo. Toyota, ad esempio, è una delle aziende più attive nello sviluppo di soluzioni a idrogeno. E ancora, il passaggio che abbiamo parzialmente anticipato: “Se le regole vengono scritte in maniera ideologica, allora sono i consumatori, le persone normali a soffrire maggiormente”. Toyoda ha sfruttato il rallentamento della crescita come esempio della correttezza dell’approccio cautelativo del marchio giapponese verso i veicoli elettrici. (Continua a leggere dopo la foto)
Il nuovo approccio di Toyota
Toyota, al più, proseguirà dunque sulla strada dei veicoli ibridi, nel cui segmento di mercato è leader, oltre che nel già citato sviluppo di soluzioni a idrogeno. La crescita delle elettriche, effettivamente, solo negli Stati Uniti è rallentata, nell’ultimo anno, passando dal +63% del 2022 al +49% del 2023. Al netto di tutto ciò che abbiamo scritto sinora, purtroppo segnaliamo che il nuovo management di Toyota sembra avere idee estremamente diverse da quelle dell’ex Ceo Akio Toyoda, che è comunque ancora un influentissimo membro del Consiglio di amministrazione della multinazionale giapponese. Il nuovo Ceo, Koji Sato, ha infatti messo l’elettrico al centro del futuro di Toyota: la casa giapponese, al Salone di Tokyo, ha presentato diversi concept, tra i quali il primo pick-up elettrico e la vision del Land Cruiser a batterie, oltre a modelli che anticipano il futuro del Brand. Ma con importanti accorgimenti: Akio Toyoda ha parlato anche di questi ultimi modelli, asserendo che sono frutto di lunghi ragionamenti e di lavori con i produttori di batterie per trovare le migliori soluzioni possibili. (Continua a leggere dopo la foto)
Bruxelles e l’ossessione “Green”
Tornando nel Vecchio continente, la rivoluzione green dell’Unione europea, con il previsto passaggio al full electric dal 2035 e l’eliminazione della produzione e della vendita di auto a motore termico, ovvero a benzina e gasolio subisce, così, un ulteriore scossone e auspichiamo che Bruxelles ne prenda nota. D’altronde, le emissioni di anidride carbonica prodotte dalla generazione di elettricità sono comunque fonti di inquinamento, e non è difficile comprenderlo, tralasciando l’altrettanto importante aspetto dei costi sociali della transizione energetica.