C’erano una volta le aziende municipalizzate, fornivano acqua, elettricità, gas o gestivano la raccolta dei rifiuti. Erano espressione di un’economia di tipo lineare dove il prodotto era destinato ad essere consumato fino a diventare rifiuto da smaltire.
L’avvento della Circular Economy ha rivoluzionato il concetto di consumo e tutto quello che prima era considerato rifiuto adesso è invece percepito sempre più come una risorsa da utilizzare sotto nuove spoglie.
In questa nuova ottica, molto ‘cara’ all’Unione Europea, le aziende di servizi pubblici stanno ampliando notevolmente il loro raggio di azione e accanto alla semplice erogazione della fornitura destinano parte delle loro risorse in progetti di rivalorizzazione che abbracciano i settori ambientale, idrico ed energetico.
Utilitalia – come federazione di imprese che operano nel servizio pubblico – è al centro di questo programma di innovazione e anche quest’anno è partner di spicco ad Ecomondo, la piattaforma tecnologica dell’area mediterranea in tema di Green & Circular Economy.
Giunta alla ventesima edizione, Ecomondo2016 – the green technologies expo – apre dall’ 8 all’11 novembre nei padiglioni della Fiera di Rimini, per permettere l’incontro proficuo tra il mondo delle aziende del settore pubblico e quanti operano nell’innovazione tecnologica e nel miglioramento dell’efficienza e del risparmio in tutti quei processi che coinvolgono l’economia circolare.
Utilitalia, anche membro del Comitato Scientifico, partecipa al fitto programma di eventi ed appuntamenti con numerose iniziative. Da segnalare la sua Piazza delle Utilities: un’area completamente dedicata alle aziende che operano nel settore idrico dove sono previste ogni giorno “lunch conference”, ovvero incontri di breve durata per entrare in contatto con le imprese che hanno maturato esperienze eccellenti.
La Green Community si dà appuntamento agli Stati Generali della Green Economy, in programma ad Ecomondo 2016, per fare il punto sul presente e sul futuro dell’economia circolare, sui traguardi da raggiungere previsti dal settimo programma generale europeo e sul ruolo di driver che può giocare nel rilancio dello sviluppo in Italia. L’analisi della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – realizzata confrontando dati europei (Germania, Francia, Regno Unito e Spagna)- vede la green economy italiana piazzata al primo posto tra le maggiori economie europee e questo primo successo può rappresentare certamente un volano per la crescita italiana in senso sostenibile.
[FOTO di Jacinta Lluch Valero]