No al superbonus, ma sì al condono edilizio. Il ministro Salvini ne aveva parlato a inizio anno, cercando un dialogo con banche e associazioni edili romane. Un mese fa, durante un question time alla Camera, aveva ribadito che il progetto era ancora in piedi. Vi si riferiva chiamandolo “pace edilizia”. Si tratta di una legge per “sanare tutte le difformità interne alle abitazioni che stanno bloccando milioni di italiani e di immobili che potrebbero essere tranquillamente rimessi sul mercato liberando gli uffici comunali da centinaia, migliaia di pratiche che si accumulano da 40 anni”. Vediamo cosa prevede.
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La “pace edilizia” di Salvini
In vista delle elezioni europee, e con una forte azione di rilancio della sua credibilità politica, Salvini cerca consenso ampio. E niente è meglio del mattone, in Italia. il condono edilizio torna in agenda. Lo stesso ministro alle Infrastrutture rende noto che sta preparando un pacchetto di norme per intervenire sulla casa, “così come chiesto e auspicato anche dalle amministrazioni territoriali, dalle associazioni e dagli enti del settore edilizio”.
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Si tratta, spiega il Mit, “di una serie di misure che mirano a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali che interessano, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano”.
Le possibili applicazioni della norma
Il Mit rende nota anche la casistica sulla quale si applicherà.
- difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente;
- difformità edilizie ‘interne’, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, etc.);
- difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conforme” che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo.
- cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.
“Queste linee di indirizzo su cui gli uffici si sono mossi, a seguito anche delle proposte raccolte nelle precedenti riunioni sul tema, e che hanno portato alla bozza normativa, sono state presentate nel corso della riunione sul piano casa, tenutasi al Mit alla presenza del vicepremier e ministro Matteo Salvini con il Dipe (dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) e circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore”.
L’obiettivo è quello di tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa. Allo stesso tempo deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Alla luce della semplificazione e dell’efficienza amministrativa si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi.