Nella prima parte di una lunga intervista preparata con Il Giornale, Silvio Berlusconi ha preparato la pista per la sua candidatura al Senato e rimarcato la vera differenza tra il centro moderato come lo intendono Renzi e Calenda e la “vera” alternativa alla sinistra, che in Europa guarda al PPE, cioè il suo partito, Forza Italia.
Dopo alcune considerazioni sulla politica internazionale, la conferma dello schieramento atlantico della sua coalizione e la rimarcazione che il vero nemico è la Cina, il direttore Augusto Minzolini cerca di far sbilanciare Berlusconi sui punti di riferimento di un elettorato moderato che porta avanti il programma di Draghi, cioè Carlo Calenda e Matteo Renzi, in odore di ticket, che hanno chiaramente specificato negli scorsi giorni di voler erodere elettori a Forza Italia.
“Non darei troppa importanza a quello che fanno Renzi e Calenda, sia perché è totalmente imprevedibile, sia perché si tratta di due commedianti abili all’interno dei palazzi ma ben lontani dal cuore della gente. Certo fa sorridere che l’ex Segretario del Pd e un parlamentare europeo eletto nel Pd scoprano solo ora che il Partito democratico è un partito di sinistra che non tollera concorrenti alla sua sinistra: “pas d’ennemis à gauche”, come dicevano i francesi all’epoca della terza repubblica. Per la sinistra quasi un secolo di storia è passato invano”, rispondere artatamente Bersluconi.
Ancora una volta, Minzolini tenta di farlo sbilanciare, ma con pazienza l’ex premier risponde: “Le ripeto, queste sono tutte manovre di palazzo, è quello che io un tempo amavo definite teatrino della politica. Il vero centro, come in tutt’Europa, è quello che gravita intorno al Ppe, e che noi orgogliosamente rappresentiamo in Italia. Si tratta della maggiore famiglia politica europea ed ha una collocazione ben chiara, in alternativa alla sinistra”.
Infine, una battuta sulle differenze all’interno della coalizione di centrodestra: “Noi siamo diversi dai nostri alleati, pur avendo con loro un rapporto di profonda lealtà e collaborazione. Siamo i soli a rappresentare allo stesso tempo e in modo coerente le migliori tradizioni politico-culturali italiane: quella liberale, quella cristiana, quella garantista, quella europeista, quella atlantica. Il centrodestra governerà il Paese, ma maggiore sarà il peso specifico di Forza Italia nella futura maggioranza, maggiore sarà l’influenza di queste idee sull’azione di governo”.