Ne ha per tutti Giuseppe Conte. Si aspettava un incontro con Letta per un’intesa con il Pd, che non è arrivata perché il segretario gli ha imputato il “draghicidio”. Pur avendo appoggiato le iniziative dell’Italia Viva renziana, i due emisferi di un ipotetico terzo polo si reputano incompatibili. E così non resta che correre da soli.
“C’è l’ipotesi che io sia capolista in più collegi. Io ci metto la faccia e ci metto la faccia per primo. I cittadini mi ritroveranno in più circoscrizioni per garantire i valori e i principi del Movimento”, spiega Conte ai microfoni di Radio 24.
Sulla corsa solitaria: “Andremo da soli perché il Pd ha scelto di schiaffeggiare i propri elettori cercando accordi con chi aveva sfiduciato Draghi. Sinistra Italiana lo ha fatto 55 volte. Europa Verde ha ritirato il simbolo perché si è spaccata sul sostegno al presidente e Bonelli era contrario”.
“Quella di tenerci fuori è una decisione irrazionale del Pd. Credo che i vertici del Pd che hanno deciso così ne risponderanno anche al loro elettorato”, conclude con questo dossier, per aprire quello sul centrodestra.
Ne ha anche per Giorgia Meloni: “Io non prendo ordini da Washington, io sono l’unico leader politico che quando ha governato prima e quando si presenta adesso in campagna elettorale non va a Washington a prendere ordini. Io sono leale con tutti i nostri alleati ma difendo gli interessi nazionali in modo vero, non faccio come Giorgia Meloni che va a Washington a farsi raccomandare per governare e poi parla di interesse nazionale”.