Si è già votato per le europee in Irlanda e non mancano i primi dati a sorpresa: nel Paese, i cittadini si sono espressi anche per le elezioni locali e per un referendum sul divorzio veloce. Stando ai primi, ancora approssimativi, exit poll diffusi dalla tv Rte, mentre lo scrutinio inizia dalle amministrative, il Finn Gael (Ppe) del premier Leo Varadkar e il Fianna Fail (Alde) di Michael Martin sono attorno al 23% come quota nazionale di voti. A sinistra cala di 3 punti al 12% lo Sinn Fein, mentre volano i Verdi, dall’1,6 al 9%, e resta al 6% il Labour.
Come spiega Repubblica, la Brexit era stata al centro della campagna elettorale. Le possibilità di non raggiungere un accordo sull’uscita del Regno Unito dall’Ue hanno alimentato il timore di un ritorno a una frontiera chiusa con l’Irlanda del Nord. Tra i temi più discussi il cosiddetto backstop: il meccanismo che serve ad evitare la creazione di un confine rigido tra Dublino e Belfast.Sorprese limitate, comunque, per un Paese pure alle prese con contraddizioni sociali, sacche di povertà e nel quale non mancano polemiche sulle più recenti riforme ‘liberalizzatrici’ del governo Varadkar. Ma dove comunque oltre il 90% della popolazione, secondo alcuni sondaggi, considera l’appartenenza all’Ue una garanzia da non mettere in discussione.
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