Matteo Salvini ha sciolto la riserva e prende le contromisure dopo un primo spaesamento. È stato lui ad aprire la crisi di governo, certo che si sarebbe andati subito a votare. Ma è stato politicamente ingenuo, dato che non ha preso in considerazione la possibilità di un accordo PD-5Stelle che potrebbe far saltare tutti i suoi sogni di gloria. E allora adesso passa all’attacco e conferma che andrà al voto con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.
Dopo gli annunci sulla corsa solitaria e i conti dei sondaggi che gli spiegavano il rischio sconfitta di un soffio, il Capitano annuncia in un’intervista al Giornale che il vecchio caro centrodestra, che sembrava giubilato dal contratto Lega-M5S, tornerà in campo per le prossime elezioni.
Con l’annuncio Salvini si trae d’impaccio dal rischio che Forza Italia faccia il governo con Renzi e il PD contro di lui, ma si porta a casa anche il malumore di chi considerava Silvio come parte del problema e un sostenitore dell’Europa. Nell’intervista, Salvini dice che l’asse Pd-M5S nasce “per salvare il culo a Matteo Renzi”, dice che non ha paura delle trame di Palazzo perché lo porterebbero a una vittoria più netta e alla fine annuncia che chiede a Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi “di andare insieme oltre il vecchio centrodestra”, qualunque cosa ciò voglia dire.
Il dato di fatto è che Salvini si porta con sé il “vecchio” Berlusconi che aveva svillaneggiato in più occasioni all’inizio della legislatura, quando il patto con i grillini sembrava più solido, e fa il contrario di quello che gli suggeriva la Meloni, che invece voleva tenere fuori dalla corsa il Cavaliere per spartirsi più facilmente il potere tra Lega e Fratelli d’Italia.
Salvin, che ha già tradito una volta il patto con i due alleati di centrodestra, ora li richiama a sé. Li tradirà ancora? E loro gli daranno di nuovo fiducia? Con la mossa Salvini si assicura la pole position nei sondaggi e ipoteca il risultato finale visto che adesso soltanto una clamorosa (e inaspettata) rimonta di uno dei due poli può distoglierlo dalla soglia del 41% che basta con il Rosatellum per portare a casa la vittoria in entrambe le Camere.
Poi però inizierà il difficile. Ci sarà da governare. E la situazione si riproporrà identica a quella che ha lasciato sciogliendo il governo Conte.
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