Bocciatura totale per Maria Elisabetta Alberti Casellati. La candidatura al Quirinale della presidente del Senato sembra ormai definitivamente tramontata, visto l’esito della quinta votazione a Montecitorio. Il nome della Casellati ha ottenuto soltanto 382 voti, non arrivando nemmeno a mettere d’accordo tutta la coalizione di centrodestra che sulla carta ne aveva circa 450. Una sconfitta per la linea di Matteo Salvini che aveva spinto decisamente per forzare la mano utilizzando questa carta, questa l’opinione di quasi tutti i commentatori politici.
C’è confusione nel centrodestra dopo l’esito della quinta votazione. Che la Casellati potesse non raggiungere il quorum di 505 voti era un risultato atteso. Anche alla luce del fatto che i partiti di centrosinistra hanno deciso di astenersi, evitando così di dare spazio a eventuali franchi tiratori. Ma che la presidente del Senato non riuscisse a superare nemmeno quota 400 nessuno se lo aspettava.
Certo, tra i voti dispersi ce ne sono molti appartenenti all’area di centrodestra. 8 per Berlusconi, 7 per Tajani, 7 per Cartabia, ad esempio. Qualcuno potrebbe aver votato anche per Sergio Mattarella che, dopo l’exploit di ieri con 166 voti, oggi si ferma sotto quota 50. Ma il segnale lanciato a Salvini, incaricato di fatto di gestire la trattativa quirinalizia con il centrosinistra, è molto chiaro: la tua linea non va bene.
Ora resta da capire se la coalizione formata dal leader della Lega, insieme a Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni ed altri cespugli centristi, si intestardirà puntando nuovamente su un candidato di area. Oppure se le pressioni incrociate porteranno le forze politiche a trovare finalmente un accordo su uno dei tre nomi che al momento sembrano i più gettonati: quelli di Mario Draghi, Pierferdinando Casini o dell’eterno Sergio Mattarella.
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