Nel Pd è caos e guerra tutti contro tutti dopo la clamorosa sconfitta nei ballottaggi delle elezioni Comunali. Il partito guidato dalla neo segretaria Elly Schlein è riuscito nell’impresa di perdere anche nelle sue roccaforti più storiche come Ancona e Pisa. Unico successo a Vicenza per 500 voti, ma con il candidato Possamai che ha implorato i vertici romani del Nazareno di non farsi vedere durante la campagna elettorale. E così tra i dem parte il processo alla Schlein. Dichiarazioni di fuoco contro di lei.
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Elly Schlein sotto processo nel Pd dopo la sconfitta nelle elezioni Comunali
Dopo la debacle scottante nelle urne delle elezioni Comunali, a metà pomeriggio di lunedì 29 maggio Elly Schlein convoca la segreteria del Pd. Una riunione lunghissima aperta però a sorpresa dalla segretaria parlando dell’alluvione in Emilia Romagna e non del rovescio rappresentato dalla sconfitta elettorale. Decisione della Schlein che fa storcere la bocca a molti. Mentre lei discute di alluvione con Igor Taruffi, che guida l’Organizzazione del partito, e con Davide Baruffi, responsabile degli Enti locali, nella stanza qualcuno non crede alle sue orecchie.
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Secondo un retroscena pubblicato da Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, qualcuno avrebbe inviato un messaggio dal suo cellulare commentando così la scena: “Surreale”. Poi Elly Schlein comincia a parlare delle elezioni. “La destra è ancora molto forte. – ammette la segretaria del Pd – Ma della costruzione di un’alternativa devono farsi carico tutti, non possiamo occuparcene solo noi”, si lamenta puntando il dito contro M5S ed (ex) Terzo polo. Ma la sconfitta elettorale fa emergere tutti i mal di pancia di una parte del partito, quella meno spostata a sinistra, che si lamenta del fatto che la Schlein comunichi solo con i membri fedelissimi del cosiddetto “tortellino magico”. Quasi tutti provenienti dall’Emilia Romagna.
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“Ci vuole maggiore collegialità nel Pd. Conviene anche a Elly, perché sennò in casi come questo rischia di intestarsi la sconfitta da sola”, osservano da Base riformista. “Il risultato elettorale era prevedibile. – attacca Paola de Micheli – Fuori dai palazzi, dalle redazioni dei giornali e dai centri storici radical chic noi non esistiamo. Ma ti pare che uno prudente come Possamai avrebbe potuto dire a Elly Schlein di non venire a Vicenza a fare i comizi con lui se non fosse stato più che necessario?”. “È stata una débacle in senso figurato. Una disfatta, una sconfitta clamorosa”, commenta la gentiloniana Lorenza Bonaccorsi. E anche il placido Andrea Orlando afferma che “sul territorio abbiamo l’esigenza di costruire un partito, abbiamo problemi di selezione della classe dirigente”.
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