La notizia, pur non del tutto inaspettata, ha comunque suscitato un notevole clamore. Donald Trump, impegnato in una sfida elettorale complessa che lo vede in competizione diretta con Kamala Harris, secondo i sondaggi, ha proposto a Elon Musk un ruolo di rilievo nel futuro governo americano, nel caso di vittoria. Il fondatore di Tesla ha risposto prontamente: “Sono disponibile a servire”. Era noto che il miliardario sudafricano avesse un rapporto privilegiato con il magnate, come testimoniato dalla recente intervista che li ha visti protagonisti in un vivace scambio su X, divenuto virale a livello globale. Tuttavia, il sostegno di Musk rappresenta un passaggio cruciale in vista delle elezioni di novembre. Dal punto di vista di Trump, si tratta anche di un’azione strategica per bilanciare l’attenzione mediatica che Kamala Harris ha ottenuto durante la convention democratica, dove Joe Biden, non risparmiando critiche agli Obama, ha ufficialmente sostenuto la candidatura della sua Vicepresidente.
The Donald ha fatto questa dichiarazione durante un’intervista con l’agenzia Reuters. “Se sarò rieletto”, ha affermato, “proporrò a Musk un ministero o un ruolo di consulente”. Inizialmente percepita da alcuni come una provocazione, la proposta ha invece ricevuto una risposta seria da Musk, che ha dichiarato di essere “pronto a servire il Paese” qualora gli venisse affidato un incarico. A conferma di ciò, Musk ha pubblicato un post su X in cui appare su un palco, davanti a un microfono, con la scritta “dipartimento per l’efficienza del governo” e la frase “pronto a servire”. Questo segnale di apertura verso Trump probabilmente intensificherà lo scontro tra il proprietario di Tesla e le forze politiche di sinistra a livello globale. In Europa, dove le posizioni di Musk sono particolarmente controverse, c’è già chi, come il “macroniano d’Italia” Sandro Gozi, non vede l’ora di chiudere il social X, come ha ribadito nelle ultime ore.