“Vi spiego perché Eluana ha vinto“. Beppino Englaro rilascia un’intervista a Ezio Mauro su Repubblica, a quattordici anni dal 3 febbraio 2009 in cui finalmente la famiglia Englaro ha potuto dire addio alla figlia. Eluana Englaro era in uno stato vegetativo dal 1992. Il 18 gennaio di quell’anno, all’età di 21 anni, la ragazza ebbe un terribile incidente che la portò subito in coma profondo. “Aveva espresso il desiderio di non vivere attaccata a una macchina”, ma sono dovuti passare 17 anni perché le sue volontà fossero rispettate.
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Eluana, il tragico incidente e il coma profondo
Beppino Englaro ripercorre i fatti che hanno spento la vita a sua figlia e cambiato per sempre quella sua e della sua famiglia. “Il 18 gennaio 1992 Eluana rientrava a casa dopo una festa a Pescate (Lecco, ndr) con la mia macchina, su una strada ghiacciata. È entrata in testacoda, finendo contro un muro. Un incidente molto grave. Soccorsa con prontezza, è subito precipitata in uno stato di coma profondo“. Le lesioni subite le avrebbero provocato una paralisi totale e le lesioni cerebrali uno stato vegetativo totale. Sono passati diciassette anni senza alcuna speranza di risveglio.
Nel frattempo, il padre Giuseppe e la madre Saturna, intraprendono una battaglia legale infinita, ottenendo la possibilità di interrompere l’alimentazione artificiale, portandola dall’ospedale di Sondrio a quello di Udine, dove sarebbe morta tre giorni dopo. La madre, Saturna, sarebbe morta a 78 anni, nel 2015. Il padre ha continuato la sua battaglia, anche contro certe uscite infelici di tutto il mondo politico, compreso l’allora premier, Silvio Berlusconi.
Eluana Englaro, la lettera ai genitori
Un passaggio molto forte dell’intervista di Ezio Mauro a Beppino Englaro, il padre di Eluana, è quello in cui lui e la moglie ritrovano una lettera della figlia, quindici anni dopo l’incidente. “Ciao grandi. Vi volevo ringraziare per tutto quello che mi avete donato in questi lunghi ventun anni trascorsi insieme. Sai, tu papi ogni tanto dici che non siamo una famiglia perfetta ed hai ragione perché siamo super. Spero di non deludervi mai perché ne soffrirei più io di voi. Voi due, oltre ad essere dei perfetti genitori, siete anche due buone persone, perché mi avete insegnato la bontà e la generosità, ma soprattutto dei grandi valori quali il rispetto verso se stessi e gli altri, il piacere di avere una famiglia salda, calda, affettuosa, sulla quale si può sempre contare. Spero un giorno di diventare brava come voi. Con tanto affetto Eluana”. Commosso, Beppino dice a Mauro: “Pensi che questa lettera l’abbiamo trovata 15 anni dopo. Ma noi non ne avevamo bisogno. Sapevamo. Per la nostra famiglia vita è libertà di vivere. Non una condanna”.
Ecco perché Eluana ha vinto, le parole di Beppino Englaro
Poco prima del suo incidente, Eluana visse con dolore lo stato vegetativo del suo caro amico Alessandro. Spiega il padre, Giuseppe “Beppino” Englaro: “Il suo amico era incontenibile, lo chiamavano ‘Furia’. Ebbe un terribile incidente anche lui e fu costretto a vivere attaccato alle macchine. ‘Non a me, ricordatevelo!’, ci disse”.
Ed ecco perché, secondo il padre, Eluana oggi ha vinto: “Grazie a mia figlia è nata una legge. L’Eluana di turno, oggi, ha la possibilità di non farsi intrappolare né nei meccanismi clinici, né nei meccanismi giuridici. Una svolta”. “Non sarei stato in pace se non avessi portato a termine il rispetto delle convinzioni di mia figlia. L’unico modo per me di trovare pace era quello di rimanere fedele alla sua testimonianza di vita, alle sue idee: alla scelta di Eluana”.
Oggi la legge cui fa riferimento Englaro almeno esiste, anche se in sostanza dona una morte che dovremmo giudicare inumana, motivo per cui l’Associazione Luca Coscioni si batte per l’introduzione dell’eutanasia legale in Italia.
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