Il controverso Ali Agca torna a farsi sentire sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983, quando aveva 15 anni.
Tornato alla ribalta grazie alla criticatissima serie targata Netflix, “Vatican Girl”, l’ex terrorista turco, che il 13 maggio 1981 attentò clamorosamente a papa Giovanni Paolo II, il polacco Karol Wojtyla ha scritto una lettera al fratello di Emanuela, Pietro Orlandi.
La sua verità è che “il rapimento di Emanuela Orlandi fu deciso dal Governo vaticano e la ragazza è stata presa in consegna da alcune suore fin dall’inizio”.
La lettera, che Pietro Orlandi ritiene attendibile, è stata pubblicata dal Corriere della Sera, e sottolinea come l’intera operazione “sia stata tutta una questione interna al Vaticano”. Al sequestro di Emanuela si collega poi anche quello di Mirella Gregori, tesi sostenuta da molti in tutti questi anni, anche lei scomparsa a 15 anni il 7 maggio del 1983 a Roma.
“I rapimenti di Emanuela e di Mirella furono decisi dal Governo vaticano ed eseguiti da uomini del Servizio segreto vaticano vicinissimi al papa. La trattativa pubblica era ovviamente una sceneggiata ben orchestrata da pochi alti prelati operanti all’interno dei servizi vaticani”.
L’ex terrorista si sofferma su un movente preciso: “Papa Wojtyla credeva profondamente nel Terzo Segreto di Fatima e credeva anche nella missione che dio gli assegnava, ovvero la conversione della Russia”.
Continua Agca: “Wojtyla in persona voleva che io accusassi i servizi segreti bulgari e quindi il Kgb sovietico. Il premio per la mia collaborazione, che loro mi offrirono e che io pretendevo, era la liberazione in due anni. Io potevo essere liberato tuttavia solo a condizione che il presidente Sandro Pertini mi concedesse la grazia ed esattamente per questa ragione Emanuela e Mirella vennero rapite”.
Ma Pertini “non era manovrabile”. Così Agca, che vive a Istanbul da cittadino libero, conclude: “Emanuela Orlandi era un fatto tutto vaticano ed è stata presa in consegna da alcune suore fin dall’inizio, ha compreso l’importanza del suo ruolo e lo ha accettato serenamente. So di lei soprattutto grazie a un parroco spagnolo che mi ha visitato in Italia e anche qui a Istanbul. Un uomo, un religioso, animato da una fede autentica, che conosce i misteri del mondo e che non mente”.