Non si placano le polemiche dopo le accuse lanciate da Pietro Orlandi contro Carol Wojtyla. Qualche giorno fa il fratello di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma in circostanze misteriose nel 1983, ha partecipato a una trasmissione televisiva in cui ha riferito le dichiarazioni di un presunto criminale (un audio appena depositato all’ufficio del procuratore vaticano) che accusava Giovanni Paolo II di comportamenti inappropriati, affermando che il Pontefice polacco “usciva ogni tanto la sera con due monsignori polacchi” e “non andava certo a benedire le case”. Accuse che hanno provocato la dura reazione di Papa Francesco che oggi torna a difendere con forza il suo predecessore.
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Papa Francesco difende ancora Wojtyla dopo le accuse di Pietro Orlandi
“Una cretinata che hanno fatto”. Così dichiara Papa Francesco sull’aereo che lo sta portando in Ungheria, rispondendo a una giornalista polacca che lo ringrazia per aver difeso San Giovanni Paolo II. Il riferimento è alle accuse di pedofilia mosse nei giorni scorsi da Pietro Orlandi. Anche a caldo Bergoglio aveva difeso Wojtyla. “Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”, ha detto durante il Regina Coeli.
Oltre a Papa Francesco, anche il cardinale Stanislaw Dziwisz, già segretario particolare di Giovanni Paolo II, aveva definito “ignobili insinuazioni” le accuse mosse da Pietro Orlandi nei confronti di Wojtyla riguardo alla scomparsa di sua sorella Emanuela Orlandi nel 1983. In una nota ufficiale, il cardinale Dziwisz aveva espresso la speranza che la verità sulla “angosciante vicenda” della scomparsa di Emanuela Orlandi emergesse finalmente dalle false piste, dalle mitomanie e dagli opportunismi, e aveva auspicato che il sistema giuridico italiano proteggesse la “buona fama” di Giovanni Paolo II.
Il cardinale Dziwisz, inoltre, ha definito queste accuse di Pietro Orlandi a Wojtyla come “farneticanti” e “false dall’inizio alla fine”. Sottolineando che sono irrealistiche e addirittura risibili se non fossero tragiche e addirittura criminali. Ha ricordato che il vero crimine è quello commesso ai danni di Emanuela e della sua famiglia, e ha condannato l’uso di false accuse volte a screditare preventivamente persone e istituzioni rispettabili.
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