Ennesimo colpo di scena nelle indagini sul caso del rapimento e della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuto a Roma nel 1983. Dopo 40 anni è stata infatti svelata l’identità di quella che per decenni era rimasta soltanto la ‘voce dell’americana’ che aveva rivendicato il rapimento della ragazza con cittadinanza vaticana. Si tratta in realtà di una donna italiana di 59 anni, 19enne all’epoca dei fatti.
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Emanuela Orlandi: svelata l’identità della ‘voce dell’americana’
La donna nel dicembre 1983, sei mesi dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, registrò un messaggio su un’audiocassetta inviata da Boston (insieme a un testo scritto a penna) al giornalista americano Richard Roth, all’epoca corrispondente da Roma per la Cbs. Nei giorni scorsi è stata convocata in procura e ha spiegato di aver solo letto un comunicato. La cosiddetta ‘voce dell’americana’, che attualmente risiede a Roma, si dice però all’oscuro del fatto che si trattasse di un rapimento e spiega di essere stata messa in mezzo inconsapevolmente.
Quella che potrebbe rivelarsi una svolta nel caso di Emanuela Orlandi, arriva dall’inchiesta sull’omicidio di Katy Skerl, la diciassettenne trovata strangolata a Grottaferrata nel gennaio del 1984. In questa terribile vicenda ha un ruolo anche Marco Accetti, un uomo collegato alla scomparsa di Emanuela perché in passato si autoaccusò del suo rapimento.
Accetti è stato ascoltato dal pm Erminio Amelio nell’ambito dell’inchiesta aperta circa un anno fa sul furto della bara di Katy Skerl dal cimitero romano del Verano. E proprio dal suo interrogatorio è emerso il nome della donna misteriosa che si celava dietro alla ‘voce dell’americana’ che rivendicò il rapimento di Emanuela Orlandi. Ovviamente gli inquirenti ci vanno con i piedi di piombo, viste le innumerevoli false piste e testimonianze poco credibili che si sono susseguite durante tutto il corso dell’inchiesta.
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