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Emanuele Filiberto lascia l’Aversa e insulta gli ultras: “Non sanno nemmeno parlare l’italiano”

Sono trascorsi soltanto pochi mesi da quando Emanuele Filiberto di Savoia aveva deciso di rilevare le quote della squadra di calcio della Real Aversa per diventarne il presidente. Ora il ‘principe’ di Casa Savoia torna precipitosamente sui suoi passi. I tifosi infatti non lo avevano accolto troppo bene dedicandogli degli striscioni filo borbonici. Poi, con il passare del tempo, i rapporti con gli ultras aversani sono peggiorati ulteriormente, fino alla rottura definitiva arrivata poche ore fa.
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Emanuele Filiberto ultras Aversa

Emanuele Filiberto infuriato con gli ultras dell’Aversa

È lo stesso Emanuele Filiberto ad illustrare le motivazioni che lo hanno spinto a mollare la presidenza e la proprietà della Real Aversa. Dopo la sconfitta nell’ultima partita contro la Puteolana, lui e i suoi familiari sono stati presi di mira dagli ultras con pesanti insulti. E allora lui non ha retto più ed è sbottato.

“Oggi termina il nostro progetto calcistico ad Aversa, non avendo alcuna intenzione di avere a che fare con quei dieci pseudo ultras che oggi hanno dato sfogo a tutta la loro frustrazione, senza tener conto di non essere neanche in grado di formulare in italiano una frase di senso compiuto”. Questo il messaggio durissimo dedicato da Emanuele Filiberto alla frangia più dura del tifo aversano.

“Quanto accaduto allo stadio Papa durante la sfida Aversa-Puteolana è qualcosa di inaudito, soprattutto alla luce dei sacrifici sostenuti l’anno scorso e che continuiamo a sostenere per mantenere il calcio ad Aversa. – si sfoga ancora Emanuele Filiberto contro gli ultras – Avevamo chiarito che stavamo rivedendo tutto e che dal 10 ottobre saremmo ripartiti, anche in previsione dell’apertura del mercato di dicembre. Contestare andando nel personale, con frasi volgari ed ingiuriose, è inaccettabile e vergognoso. Abbiamo deciso di consegnare il titolo di Eccellenza al sindaco che si impegnerà a trovare qualcuno che sia interessato a gestire la squadra, rilevandola gratuitamente. Nel frattempo garantiremo la gestione ordinaria fino al 30 novembre. Decorsa tale data, nel caso non si fosse palesato nessuno, ritireremo la squadra dal campionato. In ogni caso, fino a quella data giocheremo a porte chiuse”.
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