Torna a farsi sentire con un post su Facebook Emanuele Filiberto di Savoia, entrando nelle riflessioni da clima elettorale: “Leggo con rammarico le dichiarazioni dell’On. Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia nei confronti dell’On. Antonio Tajani. Secondo l’On. Rampelli, l’aver nutrito sentimenti monarchici in gioventù – questo si lascia intuire al lettore – è sintomo di arretratezza culturale e politica”.
Prosegue l’erede di Casa Savoia: “Probabilmente l’On. Rampelli dimentica il progetto di Destra Nazionale tanto caro a Giorgio Almirante, riferimento ideale di Fratelli d’Italia, per l’allargamento dell’MSI ai monarchici, con il coinvolgimento di figure leggendarie come Gino Birindelli o Luigi Durand de la Penne. Tale iniziativa, in parte, naufragò”.
“Parlo del presente: credo che l’On. Rampelli debba puntare il dito contro almeno la metà dei parlamentari europei, perché – gli svelo un segreto – sono monarchici”. “Quante sono le Monarchie in Europa? Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Lussemburgo, Spagna…posso continuare? Non posso citare il Regno Unito o la Città del Vaticano perché non fanno parte dell’Unione Europea.
Da italiano del 2022, ritengo che niente possa impedire di pensare che l’istituto monarchico offra maggiori garanzie democratiche rispetto a quello repubblicano. Esattamente come in Spagna, in Belgio o altrove vi sono cittadini che legittimamente pensano che l’istituto repubblicano sia preferibile a quello monarchico”.
“Allo stesso tempo, non credo che tutte le repubbliche siano come la Cina, Cuba, il Venezuela, la Corea del Nord, l’Iran, la Turchia, la Russia o la Bielorussia. Chissà perché, però, dove vi è una Monarchia, in questo nostro tempo, è difficile che attecchiscano colonnelli, estremisti islamici e masanielli. È un dato di fatto”.
“Aggiungo per l’On. Tajani che l’essere cresciuto alla scuola della parola del grande Re Umberto II, di Edgardo Sogno, di Sergio Boschiero, che hanno sempre parlato di libertà e di pace, può essere solo un vanto e a mio giudizio rappresenta la più grande garanzia di un’autentica vocazione democratica e liberale”.
“Sapeva l’On. Rampelli che anche Benedetto Croce, Carlo Emilio Gadda, Indro Montanelli, Marco Pannella e Eugenio Scalfari erano monarchici? Bisognerebbe aprire i propri orizzonti. Credo che utilizzare espressioni e categorie storico-politiche, specie per chi ricopre importanti incarichi parlamentari, debba comportare il collegamento tra cervello e lingua. Altrimenti, non ci si può lamentare di chi agita – del tutto a sproposito – il pericolo nero come una clava”.