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Otto e mezzo, Bernabè: “Razionamento come nel 1973, Draghi dica la verità”

L’Italia rischia un razionamento delle risorse energetiche come avvenne già nel 1973. è questo il drammatico avvertimento lanciato da Franco Bernabè durante l’ultima puntata di Otto e mezzo. L’attuale presidente di Acciaierie Italia spiega ai telespettatori di Lilli Gruber che “arriveremo a un razionamento come nel 1973. Draghi deve dire la verità al Paese”.

L’appello di Bernabè a Otto e mezzo

“Arriveremo a un razionamento come nel 1973. Draghi deve dire la verità al Paese. – dichiara senza mezzi termini Bernabè – Per prepararsi all’emergenza energetica, l’Italia deve preparare tempestivamente un piano di razionamento e il governo deve spiegarlo. Se continua così e con quello che sta facendo la Russia sul gas, sicuramente in autunno avremo un problema serio”, avverte il manager.

Bernabè rivela poi che il ministero per la Transizione ecologica ha già costituito un comitato per l’eventuale emergenza razionamento. “Può darsi non ci sia la necessità, anche se credo sia molto improbabile, ma soprattutto va spiegato in modo da far preparare i cittadini per tempo”, sottolinea. “Nel 1973 abbiamo avuto il blocco totale della circolazione. – ricorda l’ospite di Otto e mezzo – Viaggiavano solo i camion militari per il servizio di trasporto pubblico”.

La conduttrice Lilli Gruber gli domanda allora se “torneremo agli anni ’70”. La replica di Bernabè è secca: “Sì, la Russia utilizzerà lo strumento del gas e saremo costretti a limitare i consumi. Senza contare che alcune industrie, come quella del vetro, del cemento, dell’acciaio, della carta, non possono avere un razionamento del gas”. Scenario che spaventa Lucio Caracciolo, anche lui ospite di Otto e mezzo. “Visti i volumi e i prezzi attuali, la Russia può permettersi di esportare ancora meno e guadagnare a sufficienza per andare avanti in una guerra preparata per anni, mentre noi rischiamo che in autunno salti la pax sociale, rischiamo una crisi di ordine pubblico. – spiega lo storico – Non si può far finta di nulla e poi improvvisamente dichiarare che c’è la catastrofe alle porte senza provocare un’ondata di panico e di proteste”.

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