Lo stato di emergenza verrà prorogato fino al 31 luglio. Conte lo aveva portato al 30 aprile, adesso Draghi vuole un’ulteriore stretta. Ma cos’è lo stato d’emergenza? Openpolis spiega che è “una condizione giuridica che può essere attivata al verificarsi o nell’imminenza di eventi eccezionali come nel caso della pandemia da Covid-19, terremoti o alluvioni. Quando cioè si renda necessario agire con urgenza e con poteri straordinari per proteggere i cittadini e riparare eventuali danni. In questi casi è possibile anche limitare le libertà personali per motivi sanitari, come previsto dall’articolo 16 della costituzione”. Quali conseguenze avrà questa cosa per i cittadini? E cosa succede dentro al governo per questa decisione? (Continua a leggere dopo la foto)
Il Fatto Quotidiano racconta il dietro le quinte dello scontro a tal proposito nel governo: “‘Chi lo dice che bisogna arrivare per forza a metà estate?’ chiede critico un big leghista. Più che un motivo razionale – nessuno vuole cancellare i poteri straordinari di governo e della struttura commissariale – c’è una ragione di forma (e quindi di consenso). Basti ricordare che nel luglio scorso, quando il governo giallorosa stava per rinnovare per la prima volta lo stato di emergenza fino a ottobre, la destra andò all’attacco”. (Continua a leggere dopo la foto)
Marzio Bartoloni sul Sole 24 Ore spiega: “Nel prossimo consiglio dei ministri – atteso tra domani e giovedì – che varerà il decreto sulle riaperture arriverà anche il rinnovo della proroga dello stato di emergenza per il Covid che scade il 30 aprile e che sarà rinnovato almeno fino al 31 luglio. Una misura che avrà come primo effetto quello di prorogare il ricorso allo smart working nelle aziende senza dover ricorrere ad accordi individuali. Non solo. Con lo stato di emergenza è ormai quasi certo che arriverà fino all’estate, almeno fino al 31 luglio, anche il sistema dei colori nelle Regioni (rosso, arancione, giallo e bianco) che decidono le misure in base alla diffusione del virus”. (Continua a leggere dopo la foto)
Per questo si lavora oltre che sui protocolli che decideranno le riaperture anche sul cosiddetto «pass» sanitario che “consentirà a chi è già vaccinato (con due dosi), ha un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti oppure può certificare di aver avuto il Covid negli ultimi 6 mesi di poter raggiungere anche le Regioni rosse o arancioni”. I pass, appena pronti, “serviranno anche per accedere a grandi eventi: dai concerti alle partite di calcio”.
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