Sono mesi che medici e scienziati di tutto il mondo sono in allarme a causa di alcuni casi di epatite acuta tra i bambini, all’apparenza inspiegabili. Ora però le ricerche sembrano giunte ad una svolta. Secondo quanto riportano i media, infatti, due gruppi di ricercatori, uno di Londra in Inghilterra e l’altro di Glasgow in Scozia, sarebbero arrivati alla stessa conclusione sulla reale causa delle misteriosi epatiti. E non sarebbe il Covid-19.
Dallo studio dei ricercatori britannici emerge che le cause dell’epatite acuta sarebbero tre. E tutte dovrebbero verificarsi contemporaneamente per scatenare la malattia. Gli scienziati hanno infettato i bambini presi in esame con un adenovirus, che altro non sarebbe che un comune herpesvirus che provoca solo raffreddore e mal di stomaco. Contemporaneamente è stato iniettato ai piccoli anche un virus AAV2 che invece non provoca malattie.
Per arrivare ad una diagnosi di epatite acuta, invece, si sarebbe dovuta verificare anche una terza condizione. Ovvero che i giovani pazienti avrebbero dovuto sviluppare anche una variante specifica di un gene ospite chiamato antigene leucocitario umano o HLA. Insomma, i casi di epatite riscontrati sono stati molto rari nonostante i primi due virus siano molto comuni e diffuso nella popolazione.
La stima della comunità scientifica è di più di mille bambini al di sotto dei cinque anni colpiti dall’epatite acuta in 35 Paesi del mondo. Ben 12 pazienti in Gran Bretagna sono stati salvati grazie ad un trapianto di fegato. E in totale sarebbero morti almeno 14 bimbi. Lo studio però ha escluso totalmente ogni possibile connessione tra il Covid-19 e lo sviluppo di questa patologia. Il lockdown prolungato, e i mancati contatti con i propri coetanei, avrebbero però favorito la mancata formazione di anticorpi nei giovanissimi pazienti.
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