Era stato il primo esponente leghista eletto al parlamento siciliano, ora è indagato per peculato. L’accusa nei confronti di Tony Rizzotto è quella di aver creato un istituto per disabili per poi intascare i finanziamenti ricevuti. Il centro di formazione, denominato Issford, aveva lo scopo di inserire persone con handicap o socialmente vulnerabili nel mondo del lavoro, ma alcuni fondi che avrebbero dovuto sostenere l’iniziativa sarebbero finiti nel conto corrente personale di Rizzotto e in quello di un collaboratore, Alessandro Giammona.
A seguito delle indagini, la Guardia di finanza di Palermo ha notificato un’ordinanza di sequestro per 500 mila euro a Rizzotto e al consulente dell’associazione. Tra il 2012 e il 2015 il centro creato dall’esponente leghista avrebbe ricevuto, tra finanziamenti dalla Regione e dall’Unione europea, circa 1 milione e mezzo di euro.Le autorità hanno iniziato a interessarsi alla questione dopo le denunce di alcuni dipendenti. Stando agli accertamenti, l’istituto avrebbe erogato diversi bonifici in favore di Rizzotto e Giammona. Il primo avrebbe ricevuto oltre 30 mila euro mentre il consulente avrebbe incassato 457 mila euro. Ufficialmente, questi versamenti a Giammona erano legittimati come compensi per le sue attività di responsabile esterno, ma secondo la Guardia di finanza non risulterebbe alcun rapporto di lavoro diretto con l’ente.
L’assessorato regionale all’Istruzione in passato aveva già rilevato alcuni “gravi ed evidenti irregolarità contabili e sulle attestazioni dei costi”: constatazioni che avevano messo in discussione i finanziamenti ricevuti dall’istituto. Rizzotto nel 2017 si era candidato nella lista Noi con Salvini e aveva ricevuto oltre 4 mila preferenze. L’anno scorso, tuttavia, aveva deciso di lasciare la Lega per “poca democrazia nel movimento”.
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