Beh, del resto anche il burlesque ha tradizioni antiche. Ed è cultura. Si potrebbe pensare questo di fronte alla nuova nomina voluta da Virginia Raggi. È la spiegazione più plausibile in effetti per il nome scelto dalla sindaca di Roma che prenderà il posto del vicesindaco e delegato alla Cultura Luca Bergamo, che da ieri, insieme all’assessore al Commercio Carlo Cafarotti, è fuori dalla sua giunta. Se per il ruolo di vicesindaco la prima cittadina ha scelto l’assessore alla Mobilità Pietro Calabrese, a guidare la Cultura capitolina sarà un’esperta di burlesque, Lorenza Fruci, attualmente delegata alle Pari opportunità del Campidoglio con contratto part-time.
Come riporta Il Foglio, “nelle ultime settimane – da quando i rapporti tra Raggi e Bergamo si erano incrinati – Fruci aveva già iniziato a occuparsi della materia, organizzando e partecipando, ad esempio, all’iniziativa del Campidoglio ‘Facciamo finta che… tutto va ben’ che nei giorni delle feste di Natale ha portato la musica dell’orchestra popolare di Ambrogio Sparagna in giro per la città sopra a un bus turistico. Fruci, 43 anni, è laureata in scienze della comunicazione. Un master in ‘Filmare l’arte’ presso l’Accademia delle Belle Arti Roma e poi l’esperienza come progettista e consulente culturale per associazioni ed imprese”.
Attualmente studia da assessora al corso executive ‘Governo’ della Luiss Business School. “Le sue pubblicazioni principali riguardano principalmente un campo particolare: il burlesque, appunto, il varietà in salsa spogliarello o come dice meglio il titolo di un libro che Fruci ha scritto Burlesque. Quando lo spettacolo diventa seduzione. Un’altra sua opera sul tema si chiama Il boom del burlesque: un fenomeno tra costume e moda. Ai saggi sullo spogliarello Fruci ha affiancato anche l’attività di romanziera, pubblicando con Perrone editore la biografia: La vita segreta di Betty Page, la regina delle pin-up in cui racconta i successi e il dramma esistenziale della modella americana che negli anni 50 fu simbolo di bellezza e malizioso fascino”.
L’assessorato alla Cultura a Roma non è una poltrona qualsiasi. Per competenze e prestigio vale come un ministero. L’ex vicesindaco ed assessore Luca Bergamo ha commentato in un lungo post su Facebook la sua defenestrazione, confermando l’idea che sin da agosto lo ha diviso da Virginia Raggi: la convinzione che la ricandidatura della sindaca sia perdente. Scrive l’ormai ex vice: “Avevo espresso mesi fa riserve su modi e tempi della sua scelta di ricandidarsi, perché così fatta, senza confrontarsi, senza riflettere sui limiti dell’esperienza, poteva disperdere la parte buona del lavoro fatto, danneggiare la costruzione di una innovativa alleanza politica nel paese e lasciare Roma con il Recovery Fund in mano a una destra che ben conosciamo e che a Roma ha lasciato solo macerie”.
Ti potrebbe interessare anche: Le dimissioni di Conte spaccano il centrodestra e Forza Italia: chi resta e chi se ne va