Non ci sta Maurizio Bonato, 59 anni, il consigliere della Lega veronese che ha deciso di fare un passo indietro per manifestare tutto il suo dissenso da un evento, l’ormai famigerato Congresso delle Famiglie, che considera “medievale”. Una battaglia che continua a portare avanti anche dopo l’epurazione dal partito, gridando tutta la sua rabbia attraverso le pagine di Repubblica: “Mi hanno cacciato, un segnale di cosa è diventato oggi il partito. Ma io non mi arrendo, porto avanti la mia battaglia di civiltà”.
Figlio di carabiniere, due volte deputato, Bonato ha voluto precisare quanto accaduto nei giorni scorsi: “Qualcuno azzarda che a imbarazzare il partito siano i miei orientamenti sessuali, in realtà. Beh, vengano a dirmelo in faccia, io non ho niente da nascondere. La Lega a cui mi sono iscritto nel 1990, la Liga Veneta, faceva battaglie sull’autonomia ma nel massimo rispetto della persona umana. Era governata da Marilena Marini, paladina dei diritti civili. Questi buzzurri non sanno nemmeno di cosa parlo”.
“Mi sono dissociato da questo evento dimettendomi da capogruppo. Questa è gente che esalta il Medioevo. Resto però in consiglio, io sono stato eletto con la Lega e loro sapevano che sono una persona libera. Porterò avanti le mie battaglie sui temi in cui credo, a partire proprio dalla tutela dei diritti e delle libertà individuali. Questo convegno così connotato il ministro Fontana avrebbe dovuto farlo con i suoi fan. Ma senza il marchio del Comune, è inaccettabile”.
“Le istituzioni – conclude Bonato – patrocinano un convegno dove parlerà gente che sostiene che le donne che abortiscono sono assassine. O che l’atto sessuale tra persone dello stesso sesso è un abominio. Andrò alla manifestazione di protesta che si terrà in parallelo. Bisogna avere il coraggio delle proprie idee”.
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