Un’estate caldissima. Se quella del 2024, secondo le previsioni meteorologiche, raggiungerà picchi di temperatura da nuovi record, sarà il fronte dei prezzi praticati dagli stabilimenti balneari a renderla rovente. Secondo un’analisi del Codacons, a far spingere ai massimi il costo per i servizi in spiaggia è la recente decisione del Consiglio di Stato, che ha bocciato la proroga al 2024 della concessioni sui lidi nazionali. Come, peraltro, non si auspicava il governo Meloni. Con il risultato che molti gestori vedranno la struttura in cui operano essere oggetto di una gara pubblica, in base ai bandi che i Comuni dovrebbero emanare entro l’anno. Comuni che in attesa potrebbero aumentare i costi delle spiagge concesse ai privati.
Codacons, i rincari in spiaggia
Rincari del 50% delle tariffe: è allarme
“Gli operatori balneari minacciano possibili rincari del 50% per le tariffe applicate dai lidi italiani, come conseguenza degli aumenti dei prezzi delle concessioni. Rincari che andrebbero ad aggiungersi a quelli già registrati negli ultimi anni”, ha sottolineato il Codacons (coordinamento associazioni per la tutela dei consumatori) in un comunicato diffuso oggi. Registrando che “tra misure legate al Covid, aumento dei costi energetici e incremento dell’inflazione, i listini degli stabilimenti balneari hanno registrato costanti rialzi negli ultimi anni.
Al tirar delle somme, secondo l’associazione, per la prossima estate una giornata al mare che preveda il pagamento di lettini, ombrelloni e sdraio, oltre ai servizi vari come possono essere i pasti e il parcheggio, “costerà in media tra il +30% e il +40% rispetto al 2019”. Tutto questo mentre non sono ancora stati comunicati i nuovi listini al pubblico praticati dai lidi per il 2024.
Nella scorsa estate, dai dati raccolti dal Codacons sulle coste italiane, per affittare un ombrellone e due lettini nei fine settimana in uno stabilimento standard, “la spesa media si attestava tra i 30 e i 35 euro al giorno, ma con forti differenze a seconda della zona”. Secondo l’associazione dei consumatori il costo variava dai 40 euro in media degli stabilimemti di Viareggio o Riccione, agli 80 euro di Gallipoli, passando per i 60 euro di alcune località della Sardegna. Ma si poteva arrivare anche a 120 euro nelle strutture di livello più alto”. Se poi si sceglievano stabilimenti di lusso, la spesa saliva fino a 500 euro al giorno – per capanni o tende – in Costa Smeralda, Forte dei Marmi e Lido di Venezia.
Fuori range, almeno per molti comuni cittadini, “i 600 euro della tenda araba al Twiga fino a raggiungere il record di 1.010 euro al giorno per una postazione in prima fila a Le Cinque Vele beach club” di Marina di Pescoluse (Lecce)”.