È successo a Napoli, si è ripetuto a Roma. E ora la rete si allarga. Dietro le rivolte violente di questi giorni dopo il varo del nuovo Dpcm per contenere l’impennata di contagi da Covid, ci sono i gruppi organizzati di estrema destra, spesso legate a frange degli ultrà delle squadre di calcio e a partiti – anch’essi – di destra o di estrema destra. Il tratto in comune: il negazionismo. Quel negazionismo a cui strizza l’occhio anche la destra rappresentata in parlamento, da Salvini a Meloni. E questo è uno dei grandi problemi del momento: per il Paese è un vero danno avere un’opposizione schiava dei nuovi negazionismi. La riflessione, corretta, è stata effettuata da Claudio Cerasa su Il Foglio.
Matteo Salvini, ad esempio, non ha mai condannato i No-vax, anzi, ha confermato, anche di recente, la linea del partito: “Ritengo che mamma e papà debbano essere liberi di scegliere”. In un’intervista rilasciata alla giornalista e conduttrice di Tagadà Tiziana Panella, il leader della Lega Matteo Salvini ha risposto in tre minuti a “carte scoperte”. La prima domanda è stata se aveva paura del Covid: “No, paura non ne ho. Bisogna stare attenti, però non si può vivere di paura e di distanza”. Altra questione: mascherina sì o no? “Certo, in tutti i luoghi in cui è necessario e importante”. Poi ce lo ricordiamo nella manifestazione di Roma ad abbracciare i fan e fare selfie, in pieno assembramento, rigorosamente senza mascherina.
Poi Tiziana Panella ha chiesto a Salvini se avesse mai fatto test o tamponi, e l’ex ministro degli Interni ha risposto di non averne mai fatti. Parlando di Covid e vaccini, negazionisti e No-vax, Salvini ha detto: “Bisogna portare rispetto per i morti ma il termine ‘negazionista’ non mi piace, perché ricorda la follia dei lager nazisti e comunisti. Sui No-vax: rispetto le idee di tutti e non condanno a prescindere nessuno. Ho vaccinato i miei figli ma ritengo che le mamma e i papà debbano essere liberi di scegliere”. Alla domanda se si farà vaccinare contro il coronavirus, ha risposto che eventualmente ne parlerà con il suo medico.
E poi, l’altro cavallo di battaglia per far contenti i negazionisti che scendono in piazza: l’app Immuni. Salvini ha detto di non averla scaricata: “Sulla tecnologia e sulla messa a disposizione dei dati degli italiani, quando c’è una potenza cinese che ormai è dentro casa, sul telefono, in banca o in ospedale, starei molto attento. La Cina non è una democrazia occidentale”. Dello stesso avviso, la sua alleata Meloni. Ricordiamo come il 29 giugno dichiarava che “le mascherine non possono diventare un bavaglio”. E qualche giorno prima lanciava un appello: “Non scaricate Immuni. È business di dati sensibili”. In tutto questo, il Paese avrebbe bisogno di una destra moderata e intelligente. Come va da tempo sgolarsi Filippo Rossi, il quale ha fondato, proprio per questo, La Buona Destra.
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