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Niente accordo in Europa? Conte ora fa il leader e minaccia il veto dell’Italia

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito a chiare lettere quelli che sono i pilastri della linea italiana, che passa per il no al Mes e l’adozione di eurobond. “L’Italia non accetterà compromessi a ribasso”, si è detto convinto il premier, determinato a non cedere. Cala dunque il veto sul tavolo dell’Eurogruppo: Italia, Francia e una dozzina di alleati bloccano le conclusioni dei ministri delle Finanze della moneta unica. Il nodo restano gli eurobond. Roma e Parigi non si accontentano che finalmente venga valutata la creazione di un nuovo Fondo per la ripresa, ma vogliono la garanzia esplicita che potrà emettere obbligazioni comuni europee.

Mentre l’emergenza coronavirus travolge il mondo, Conte e l’Europa continuano a discutere. Il premier avrebbe parlato ieri pomeriggio in una telefonata alla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, per ribadire il suo no al Mes e l’adozione di eurobond. “In questo momento delicato dobbiamo condividere questa grande responsabilità insieme, nell’interesse dell’Ue, con una risposta coraggiosa”, avrebbe detto Conte, riporta AdnKronos.

Il premier dunque inizia a voler far rispettare il peso dell’Italia all’interno dell’Ue e il suo ruolo di presidente del consiglio di uno degli azionisti di maggioranza dell’Europa. Proprio nel pomeriggio di ieri è arrivata la replica indiretta della presidente della Commissione Ue che ha ribadito come l’unica risposta all’emergenza sia quella di mettere a disposizione grosse somme di denaro “e questo funziona al meglio attraverso l’uso pieno dello strumento che abbiamo: un nuovo forte bilancio europeo”.

Intanto questa mattina si è conclusa nuovamente con un nulla di fatto la riunione dell’Eurogruppo sulle misure da mettere in campo per affrontare la crisi economica. Alla fine il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno ha deciso di sospendere la riunione che riprenderà domani. “Dopo 16 ore di discussione ci siamo avvicinati a un’intesa ma ancora non ci siamo. L’obiettivo rimane quello di creare una forte rete di protezione contro le conseguenze del Covid-19”, ha scritto su Twitter. Il MES dunque divide l’Europa: Olanda, Finlandia e Austria vorrebbero un MES a due stadi, adatto a riformularsi. Mentre Italia, Spagna e altri Paesi non voglio alcuna condizione. E Conte è più determinato che mai. Anche perché, come riporta Repubblica, tema la rivolta interna di M5S e renziani.

 

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