Salvini fissa l’evento sovranista a Milano per lunedì prossimo ma i principali leader, come Le Pen, Orban e gli austriaci, gli danno buca. La notizia si diffonde poco dopo l’arrivo di Salvini al G7 dei ministri degli Interni al via oggi a Parigi. La leader del Rassemblement National non ci sarà a tagliare il nastro di partenza della campagna elettorale sovranista. “Ha altri impegni elettorali”, fa sapere il suo portavoce Alain Vizier, “questo fine settimana sarà in Bretagna, mentre la settimana prossima ha in agenda altri appuntamenti in Francia”.
L’evento di lunedì comincia ad assumere le sembianze di un flop annunciato, a dispetto della nota ufficiale del Viminale che lo annunciava in pompa magna due giorni fa. Titolo: “Verso l’Europa del Buonsenso”, prima conferenza programmatica internazionale e apertura formale della campagna elettorale per le elezioni di maggio. “Saranno presenti i rapprsentanti di altri partiti europei”, recitava la nota.
L’assenza della Le Pen è già di per sé un grande neo nella rete sovranista che Salvini sta costruendo in Europa per influenzare il Ppe nelle alleanze futuro all’Europarlamento dopo il voto di maggio. Ma quello della leader francese non è l’unico forfait. A Milano non ci saranno gli austriaci di Fpo, il partito nazionalista di Heinz-Christian Strache. E non ci saranno i tedeschi di Afd.
I leghisti intanto sminuiscono la portata delle assenze. “Lunedì Salvini lancerà in conferenza stampa la sua chiamata all’unità di tutti i partiti che vogliono cambiare questa Europa e che oggi sono presenti al Parlamento Ue pur non essendo nel nostro gruppo politico – dice il responsabile Esteri della Lega Marco Zanni – Nessuna divisione, nessuno sgarbo, ma un primo passo per allargare la nostra famiglia”.
L’ambizione del vicepremier leghista è di presentare nuove intese con altri gruppi dell’est che al momento non sono nell’Enf, spiegano i suoi, sottolineando che il programma dell’evento di Milano verrà presentato a breve. ‘Ripresentato’, evidentemente, e riformulato alla luce dei dinieghi ricevuti. Non ci saranno né Viktor Orban, che è appena riuscito a evitare l’espulsione dal Ppe, figurarsi se ci tiene in questo momento a inaugurare campagne elettorali con Salvini..
E non ci sarà il polacco Jaroslaw Kaczynski, che nutre tante diffidenze storiche verso Le Pen e non apprezza le simpatie putiniane di Salvini, tanto che il suo incontro con il vicepremier leghista tre mesi fa a Varsavia non andò affatto bene. I leghisti insistono a dire che vogliono creare un nuovo gruppo che metta insieme tutti i sovranisti in Europa. Ma a due mesi dalle europee, ancora non ci sono segnali che diano per certa la nascita di questa nuova formazione. Anzi: emergono distanze…
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