Manfred Weber, capogruppo del Partito popolare europeo (Ppe) e candidato alla presidenza della prossima Commissione europea, esclude ogni alleanza con Salvini, i sovranisti e le formazioni populiste di destra. Gli è stato chiesto se escluderebbe mai una collaborazione con la Lega o con il partito Diritto e giustizia (PiS) al governo in Polonia dopo le elezioni europee di maggio prossimo, Weber ha affermato: “È assolutamente chiaro. Tutti gli estremisti e nazionalisti sono miei nemici”.
Il capogruppo del Ppe intende, invece, trovare “una maggioranza di centro nel Parlamento europeo” e a tal fine tende la mano a “tutti coloro che vogliono portare avanti l’Europa, compresi i socialdemocratici, i liberali e i verdi”.
Insomma, sembrerebbe che nonostante la nomina del falco Weber a possibile successore di Juncker alla Commissione europea il Ppe sarebbe pronto a una riedizione in salsa europea della Grande Coalizione di Angela Merkel in Germania. In Europa dunque appare a questo punto ancora più netta una divisione tra la destra moderata e la destra estremista. Berlusconi, che in Italia si allea alle amministrative con Salvini, in Europa (attraverso Tajani e una storia di 20 anni) è legato proprio al PPE che ora chiude la porta in faccia a Salvini e ai sovranisti.
Il leader del PPE Manfred Weber, 46 anni, proviene dalla Csu, l’Unione Cristiano Sociale della Baviera. Il suo motto è “Riportare l’Europa alle persone”. Sul suo sito specifica alcuni punti del suo programma: creazione di posti di lavoro, potenziamento della sicurezza alle frontiere esterne dell’Ue, innovazione digitale, no alla Turchia nell’Unione. In una conferenza del partito popolare europeo a Monaco di Baviera, ai primi di giugno, Weber espresse una linea dura sull’immigrazione, da conciliare con il sostegno al rigore di bilancio.
Manfred Weber ha fatto quasi tutta la sua carriera all’Europarlamento, in cui è entrato nel 2004, come deputato e poi diventando presidente del gruppo dei popolari. Fra le sue battaglie passate c’è anche quella per l’Interrail gratuito per chi compie 18 anni. Sull’Economia il partito popolare chiarisce che: “L’austerità di bilancio non è un capriccio”.
“Ridurre la spesa pubblica non necessaria rappresenta una condizione per stimolare la crescita economica e gli investimenti. Le scorciatoie proposte dai gruppi politici di sinistra espongono solo la nostra economia ad un rischio maggiore di recessione sempre più lunga”.
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