Alle prossime Europee “la prima cosa che la sinistra deve mettere in campo è la parola Europa. Una parola che
le nuove generazioni considerano naturale. Chi ha vent’anni non sa cosa siano la lira o le frontiere. Se a maggio dovesse prevalere un fronte sovranista e nazionalista, l’Europa finirà. Finirà l’euro. Dazi e muri, Europa divisa e fastidio per ogni diversità”. Lo afferma Walter Veltroni in un’intervista al Corriere della Sera.
Per l’ex leader del Pd “ci sono parole che la sinistra ha scordato. Parole europee come formazione, ambiente, sicurezza sociale. Sono i cardini del futuro. Devono diventare la nostra ossessione. I nuovi lavori richiederanno un altissimo livello di formazione. Uno Stato che investe su formazione, scuola, ricerca, produrrà forza lavoro; uno Stato che non investe produrrà povertà”.
Da Cacciari a Calenda, si è parlato di presentare alle Europee un fronte che vada da Macron alla sinistra. “Se è una
lista europeista aperta, guidata da personalità indipendenti e autonome, che raccolga insieme con il Pd tante energie della società, la mia risposta è sì – sottolinea Veltroni -. I capilista non devono essere divisi tra le correnti del Pd, ma scelti nel meglio della società italiana”.
“A Strasburgo andavano Bruno Trentin, Giorgio Napolitano, Elena Paciotti, Giorgio Ruffolo, e qualche anno prima Alberto Moravia e Altiero Spinelli. Apriamo porte e finestre; la gente verrà. La domanda di politica e di sinistra c’è. È l’offerta che manca – aggiunge -. Una lista che assomigli a come immaginavo il Partito democratico: un luogo cui persone, associazioni, movimenti, gruppi potevano aderire, restando se stessi”.
E continua: “Le primarie dovevano servire a sintetizzare tutto questo. Poi il Pd è stato prosciugato e occupato dalle correnti; e il meccanismo delle primarie ne ha sofferto”. Per quanto riguarda la segreteria Pd, non si sbilancia: “Sono anni che non sostengo un candidato. Sostengo un’idea di movimento democratico in Italia, vitale oggi. E credo che questo debba avvenire con una radicale discontinuità e una sincera e inedita unità che persone come Zingaretti, Minniti e Richetti possono insieme garantire”.
Veltroni non esclude poi la possibilità di nuove elezioni anticipate in Italia: “Hanno promesso tutto a tutti. Salvini sa benissimo che le promesse mirabolanti non si tradurranno in realtà. Non escludo che allora si torni a votare. E il Pd dovrà decidere con chi coalizzarsi. Oggi il Pd deve aprire se stesso e cercare alleati: alla sua sinistra, tra gli ecologisti, nel pensiero liberale, nel cattolicesimo democratico”.
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