Sull’evasione fiscale i dati forniti da Giorgia Meloni non coincidono per niente con quelli del ministero dell’Economia. Secondo il premier del governo di centrodestra ad evadere le tasse in modo maggiore nel nostro Paese sarebbero le grandi compagnie e le banche, non certo i piccoli commercianti. Ma i dati ufficiali del Mef la smentiscono clamorosamente. Infatti, secondo quanto riporta Massimo Taddei su Pagellapolitica, in Italia la maggior parte dell’evasione fiscale non è commessa dalle grandi aziende, ma da quelle più piccole e dai lavoratori autonomi.
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Evasione fiscale: i dati della Meloni sulle tasse non convincono
“La lotta all’evasione fiscale si fa dove sta davvero l’evasione fiscale: le big company, le banche, le frodi sull’Iva, non il piccolo commerciante al quale vai a chiedere il ‘pizzo di Stato’. Il mio governo vuole ridisegnare completamente il rapporto tra lo Stato e il contribuente”. Sono queste le parole pronunciate dalla Meloni il 26 maggio scorso durante un comizio elettorale a Catania. Insomma, secondo il premier a non pagare le tasse in modo maggiore non sono i piccoli commercianti sui quali troppo spesso si punta il dito ingiustamente.
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A smentire Giorgia Meloni sull’evasione delle tasse da parte degli italiani c’è la ‘Relazione annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva’, pubblicata ogni anno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze insieme alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Nel documento viene quantificato il valore dell’evasione delle imposte e dei contributi previdenziale in Italia.
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I dati del Mef
Ebbene, secondo la relazione più aggiornata del Mef, nel 2019 l’evasione fiscale ammontava a circa 89 miliardi di euro tra Irpef, Iva, Ires, Irap, Imu, accise, canone Rai e canoni degli affitti. L’evasione dei contributi previdenziali, a carico dei dipendenti e dei datori di lavoro, ammontava invece a circa 12,7 miliardi di euro. Per un totale di quasi 100 miliardi di euro di tasse non pagate. Insomma, secondo Pagellapolitica, Giorgia Meloni non specifica che una buona fetta dell’evasione dell’Iva deriva dalle piccole transazioni, come quelle del commercio al dettaglio, che sono facili da non dichiarare al fisco non emettendo lo scontrino ad esempio. Inoltre, secondo il Mef, nel 2019 si è verificata una evasione fiscale di 32,5 miliardi di euro di Irpef da lavoratore autonomo e di imprese. Ed è proprio lì che si concentrerebbe l’evasione.
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