Incentivi a chi utilizza le carte di credito e, udite udite, bonus per chi emette scontrini: è questo il piano dell’esecutivo Pd-M5s per combattere l’evasione fiscale. Il governo di Giuseppe Conte starebbe studiando un decreto fiscale che dovrebbe affiancare la manovra 2020 con l’intento di dare una “svolta radicale” alla lotta all’evasione e recuperare così risorse per abbassare le tasse. Il premier, a proposito di tasse e fisco, ha dichiarato: “Mi sto convincendo che il problema centrale di tutto il nostro sistema economico sia l’evasione”.
“Se noi non riusciamo a ridurre l’evasione la crescita resterà soffocata, ci faremo latori di un intervento radicale nella manovra di Bilancio, è chiaro che dobbiamo pensare a diversi meccanismi di incentivazione della moneta elettronica, degli scontrini, dei pagamenti digitali e anche al carcere per i grandi evasori”.
Non ci sono notizie ufficiali al momento: secondo le indiscrezioni uno degli strumenti possibili sarebbe un “meccanismo premiale” (da identificare) per chi usa oltre un certo livello di spesa la carta di pagamento o di credito. Per recuperare risorse da una seria lotta all’evasione fiscale il governo pensa a vantaggi per chi usa la carta di pagamento o di credito. Ogni anno 110 miliardi di euro vengono sottratti a fisco e Inps. Occorre dunque proseguire sulla strada della tracciabilità ”con una serie di misure” tra cui l’introduzione di ”incentivi per l’uso delle carte elettroniche”.
La lotta all’evasione è molto più semplice ora perché ci sono gli strumenti informatici che consentono di tracciare i pagamenti. La guerra è contro i grandi evasori. Servono dunque misure coercitive molto forti come il carcere per i grandi evasori, come annunciato dal governo, e una serie di pratiche che poi vadano a beneficio dei cittadini onesti che ogni giorno pagano le tasse e fanno i salti mortali per pagarle.
Tra le varie ipotesi ce n’è un’altra molto curiosa: all’idraulico che chiederà il compenso per aver riparato il tubo in casa converrà dare in mano il bancomat e non il tradizionale mucchietto di banconote. Perché una volta effettuato il pagamento, che verrà quindi tracciato, ci penserà lo Stato a ricompensare il cittadino che ha preferito uno strumento elettronico al cash. Lo farà con un premio: uno sconto fiscale.
La lotta all’evasione del governo Conte-bis sarà dunque legata anche all’economia reale, quella con cui ha a che fare il cittadino che va dal barbiere piuttosto che dal carrozziere per riparare l’auto. Dentro la montagna da 107 miliardi dell’evasione non ci sono solo le grandi transazioni e i paradisi fiscali. C’è anche il circolo vizioso del cash, il nero del quotidiano, e la strategia dell’esecutivo si concentra qui: disincentivare l’utilizzo del contante e spingere invece al pagamento con gli strumenti elettronici.
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