Là dove c’era l’Expo, alle porte di Milano, ci sarà un Parco della scienza, del sapere e dell’innovazione dal nome Mind, ovvero (Milano innovazione District). Un’area di oltre un milione di metri quadrati che ospiterà al suo interno lo Human Technopole (il polo tecno-scientifico di ricerca sul genoma), il nuovo ospedale Galeazzi e le facoltà scientifiche dell’Università Statale, oltre ad aziende private legate al mondo della ricerca scientifica, medica e farmaceutica. Il nome nasce dalla creatività di Italia Brand Group alla quale Arexpo, la società proprietaria dei terreni su cui sorgerà il nuovo spazio, ha affidato l’incarico di elaborare naming e logo.
Un ideale passaggio di testimone tra l’Esposizione Universale di Milano del 2015 e Mind, il parco della scienza, del sapere e dell’innovazione che si sta realizzando proprio sull’area che ha ospitato Expo. “Abbiamo chiamato questa iniziativa Expo in Mind. Energia per la vita, innovazione per la mente perché per noi è certamente importante l’eredità positiva che Expo ci consegna e che ancora segna la nostra area e tutto il territorio milanese. Una eredità -afferma Giuseppe Bonomi amministratore delegato di Arexpo – che noi vogliamo valorizzare e portare nel futuro proprio con Mind, un progetto che guarda al domani puntando sulla ricerca scientifica e medica, sull’innovazione, sulle start-up, su grandi istituzioni accademiche”.
“Mind è un progetto già in fase di realizzazione, un progetto strategico per il futuro del nostro Paese come fu Expo. Energia per la vita, innovazione per la mente descrive bene le linee guida della nostra azione che punta a creare una vera e propria città della scienza e della ricerca che in Italia ancora non c’è e che rappresenta un’occasione unica per poter competere a livello internazionale”, conclude Bonomi. “L’eredità di Expo ha creato un patrimonio di credibilità ma l’area è in fase di trasformazione per diventare qualcos’altro”.
Quando partirà il progetto?
I comuni di Milano e Rho approveranno il piano integrato di intervento per fare partire i lavori, passaggio previsto per l’ottobre del 2018. Qui troveranno definizione il nuovo centro di ricerca “Human Technopole”, specializzato in tecnologie che migliorino la qualità della vita e riducano l’invasività delle cure mediche, il nuovo campus scientifico dell’Università Statale e il nuovo ospedale Galeazzi, assieme alla clinica Sant’Ambrogio.
“L’obiettivo è completare i lavori per la fine del 2022 – ha spiegato durante l’incontro per fare il punto sui lavori il rettore della Statale Gianluca Vago – in modo da iniziare e completare il trasloco nel 2023 e inaugurare l’anno accademico 2023-2024 sul sito Expo”. Nessun timore di possibili ripercussioni con il cambio di Governo. Bonomi afferma: “Il modello Milano, con istituzioni anche di colori diversi che remano nella stessa direzione, ha già dimostrato di funzionare. E lo Human Technopole già in parte una realtà”.
Non solo: arexpo ha anche avviato una prima collaborazione con il sistema universitario milanese. Politecnico di Milano, Iulm e accademia di Brera svilupperanno un progetto per definire l’identità di Mind, la divulgazione del masterplan e per scegliere le migliori strategie comunicative per la promozione a livello locale, nazionale e internazionale. Per il Politecnico sono coinvolti gli studenti del master in brand communication che lavoreranno al posizionamento e all’individuazione degli elementi strategici della comunicazione del parco, mentre 140 studenti della Iulm della laurea specialistica in strategic communication e del master in corporate communication individueranno le strategie di comunicazione. Gli studenti dell’Accademia di Brera, infine, svilupperanno elementi innovativi, ad esempio installazioni, sculture, oggetti di design orientati al racconto di Mind.
Mind è un acronimo che rievoca il sapere, la conoscenza e l’innovazione, ma anche Milano e il suo sistema territoriale. Con questo nome si crea il nuovo spazio e si definisce la sua nuova identità legata al mondo dell’innovazione, delle università e delle imprese: per questo l’agenzia ha proposto un nome giocato sul concept delle interconnessioni – richiamate anche attraverso la grafica del lettering studiata per il logo – dell’intelligenza applicata e, in prospettiva, del futuro. Il progetto del nuovo spazio richiedeva, infatti, una denominazione che lo identificasse e caratterizzasse anche la sua nuova vocazione.
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