Il conduttore Fabio Fazio spiega perché ha lasciato la Rai. Durante la presentazione dei palinsesti di Warner Bros Discovery, il conduttore, che ha concluso la sua esperienza in Rai con Che tempo che fa, ha espresso gratitudine ai suoi nuovi colleghi per avergli offerto questa seconda possibilità di rinascita. Ha osservato che, nonostante i suoi 40 anni di televisione, rinascere rappresenta il regalo più bello che si possa ricevere, sottolineando che l’opportunità di affrontare una nuova sfida non è scontata. “Penso sinceramente che l’ingrediente fondamentale per fare televisione sia essere liberi“. Una stoccata al governo e poi la carota: “Non ho mai detto che ci hanno cacciato. Non ho mai usato il sostantivo ‘epurazione’. Non siamo stati in alcun modo cacciati”.
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“Non siamo stati cacciati, abbiamo scelto di andare via”: Fazio spiega perché ha lasciato la Rai
Lo showman di successo, Fabio Fazio, spiega perché ha lasciato la Rai. “Non ho mai detto che ci hanno cacciato. Non ho mai usato il sostantivo ‘epurazione’. Non siamo stati in alcun modo cacciati”. Anzi, spiega Fazio: “l’interlocuzione non si è mai fermata, perché quando c’è un contratto in scadenza, ci sono interlocuzioni assidue, ma se non arrivano a qualcosa, significa che non dovevano arrivare a niente. Se dopo mesi non succede niente e non arrivano risposte, uno legittimamente pensa di proseguire il suo lavoro altrove al meglio e che questo sia il luogo migliore, penso sia evidente. Però non siamo scappati di notte come ladri”.
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Alla presentazione dei palinsesti Discovery, Fazio accompagnato da Luciana Litizzetto
Durante la presentazione dei palinsesti, sul palco insieme a Luciana Littizzetto, il conduttore ha sottolineato che nel nuovo gruppo editoriale “ci vogliono bene”. Interviene come sempre a gamba tesa: “Più che altro ci vogliono”. Ma dei 40 anni in Rai “non mi lascio nulla alle spalle, perché mi lascio tutto dentro. Come faccio a dire che è alle spalle la mia vita?. Non sentirete mai una parola contro la Rai, non perché è il piatto in cui ho mangiato ma perché è il piatto che ho cucinato”.
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