Sallusti difende Facci. Il direttore di Libero, che ieri pubblicava in prima pagina un’opinione come minimo controversa del suo editorialista, lo difende. La frase incriminata: “Le sofisticate scienze forensi non impediscono che alla fine si scontri una parola contro l’altra, e che, nel caso, risulterà che una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa e che perciò ogni racconto di lei sarà reso equivoco dalla polvere presa prima di entrare in discoteca”. Il direttore dice la sua: strano che l’editto contro Facci arrivi da un “ex modesto giornalista alla corte di Michele Santoro oggi modesto politico alla corte di Elly Schlein”. Il riferimento è a Sandro Ruotolo.
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Caso La Russa, Sallusti difende Facci contro il Pd
Il pretesto è il caso La Russa, ma Sallusti difende Facci perché il punto per lui è un altro. L’ostracismo contro una sua trasmissione in Rai, fino all’altro ieri data per sicura. “Al Pd non è passato per la testa neppure per un attimo di chiedere al comitato etico della Rai di escludere Roberto Saviano dalla prossima stagione televisiva per aver detto su La7 che la presidente Giorgia Meloni ‘è una bastarda’, cosa assai più grave e sessista di un gioco di parole mal riuscito di cui non solo, a differenza di Facci, non si è mai scusato ma addirittura vantato. E la censura non è scattata per Fedez che ha addirittura simulato in diretta un rapporto tra uomini sul palco di Sanremo, cioè in casa Rai”.
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In realtà i contesti e le situazioni citati da Sallusti sono totalmente differenti, così come il fatto da cui originano. Ma Sallusti prosegue: “Il Pd non vuole Filippo Facci in Rai e ora alla Rai tocca scegliere. Mettersi al servizio del Pd o dimostrare non dico l’indipendenza, sarebbe eccessivo, ma almeno un minimo sindacale di autonomia. Del resto c’è un precedente che dovrebbe fare scuola: avere mandato in onda anni fa Sandro Ruotolo”.
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Morto l’attore Jeffrey Carlson.