Facebook sta per dirti esattamente quanto tempo passi su Facebook e Instagram. A partire da mercoledì, le nuove impostazioni denominate Your Time e Your Activity inizieranno a essere pubblicate sugli aggiornamenti rispettivamente delle app di Facebook e di Instagram. Toccali e vedrai un cruscotto con quanto tempo hai speso usando ciascuna app nell’ultima settimana e avrai anche la possibilità di impostare limiti di tempo giornalieri autoimposti. “Si tratta di offrire alle persone gli strumenti e le idee per decidere autonomamente cosa vogliono fare”, ha dichiarato David Ginsberg, direttore della ricerca di Facebook. Un cruscotto che mostra le attività svolte, un promemoria quotidiano del tempo dedicato a Facebook e Instagram e un sistema per limitare le notifiche. Questi gli strumenti che Menlo Park mette a disposizione degli utenti, dopo avere raccolto i pareri di esperti di igiene mentale, di accademici e i feedback degli utenti stessi. Sul comunicato ufficiale si legge: “Vogliamo che il tempo che le persone trascorrono su Facebook e Instagram sia intenzionale, positivo e stimolante”.
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Come accedere agli strumenti
Prima della nostra dipendenza collettiva dai social c’era il dialogo, lo stare insieme ma sopratutto la libertà. Nel 2004 controllavamo il telefonino 9 volte all’ora, oggi lo facciamo più di 15 volte, cioè una volta ogni 3-4 minuti. E secondo la ricerca “Global Digital 2018” passiamo circa 6 ore e 8 minuti al giorno su internet. Si tratta di un lasso di tempo non indifferente e da più parti ritenuto potenzialmente dannoso, a causa delle possibili interferenze con lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Forse anche per questo la società di Mark Zuckerberg ha lanciato, oggi, nuovi strumenti per aiutare le persone a gestire meglio il loro tempo su Facebook e Instagram, tenendo sotto controllo eventuali eccessi.
Nella parte superiore, è possibile vedere una dashboard che mostra il tempo medio trascorso sull’app da quel dispositivo. Bisogna quindi cliccare su una qualsiasi barra per visualizzare il tempo totale trascorso in un determinato giorno. Otre a tenere traccia della durata delle varie sessioni, il nuovo tool permetterà anche di impostare un promemoria tramite il quale gli utenti possono scegliere quanto tempo dedicare quotidianamente a Facebook ed essere avvisati in caso di superamento di tale soglia. Tramite il menu Impostazioni di notifica si possono disattivare le notifiche, funzione utile da attivare quando non si vuole essere disturbati o deconcentrati da attività più importanti.
Nel post che annuncia le nuove funzionalità, a breve disponibili anche su Instagram, si legge: “Non si tratta solo del tempo che le persone trascorrono su Facebook e Instagram, ma di come trascorrono quel tempo. È nostra responsabilità parlare apertamente di come il tempo online incida sulle persone e prendiamo seriamente questa responsabilità. Questi nuovi strumenti sono un primo passo importante e ci impegniamo a continuare il nostro lavoro per promuovere comunità sicure, educate e solidali con tutti”.
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Qual è l’obiettivo di questa iniziativa
L’obiettivo è di dare alle persone “un maggiore controllo sul tempo che trascorrono sulle piattaforme e promuovere il dialogo tra genitori e adolescenti sulle abitudini online più adatte per loro”. Il rischio maggiore riguarda infatti i giovani: in Italia la ricerca “Vita da social” svolta dall’Università cattolica di Milano in collaborazione con skuola.net e la Sapienza di Roma per conto della Polizia Postale ha accertato che i ragazzi tra gli 11 e i 25 anni passano online più di 6 ore al giorno.
Quella relativa ai social network è diventata una vera e propria ossessione, tanto che un intervistato su 5 ha confessato di sentirsi a disagio quando non c’è campo o non trova una rete wi-fi. Uno su 3 va in ansia quando esaurisce i gigabyte previsti dal proprio piano tariffario e il 20% ammette di non riuscire ad aspettare che la fine del mese faccia “ricaricare” i giga e di correre ad acquistare traffico supplementare. La dipendenza da social network ha obbligato Facebook a prestare una maggiore attenzione al mondo dei giovani: da qui nascono le iniziative per la prevenzione dei suicidi ma anche quelle legate al cyberbullismo.
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