Ancora una volta Facebook si è dimostrata il Social delle contraddizioni: continuano a emergere gravi problemi legati alla Privacy. Ora le difficoltà arrivano dall’applicazione Onavo VPN: sembra che spii gli utenti.
Onavo: una società di analisi
La società Onavo nasce nel 2011 a Tel Aviv, fiorente terra delle start-up. Nell’ottobre 2013 Facebook la incorpora, in quanto aspira proprio alla sua app VPN, denominata in seguito Onavo Protect. La cifra dell’acquisto non è mai stata divulgata, ma è stata stimata tra 100 e 200 milioni di dollari.
Al tempo non sono emersero le ragioni per cui il famoso social fosse così interessato all’azienda, diventata celebre proprio per il suo progetto Virtual Private Network, tecnologia originale per navigare in rete in totale anonimato.
Forse Mark Zuckerberg aveva capito che tale idea avrebbe potuto diventare la chiave del successo nell’ambito delle applicazioni mobile?
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Limiti e vantaggi dell’applicazione
Apparentemente Onavo Project permette di tenere al sicuro le proprie connessioni o il collegamento a reti WiFi pubbliche, di conseguenza protegge i dati e le informazioni relativi ai suoi utenti, e vieta alle app. sospette di usare il traffico dati in background. Sembrerebbe un’app. sicura e affidabile, solo che non è a pagamento, quindi non ha un piano tariffario mensile o annuale. In realtà, questo è solo un indizio che ci introduce alla vera realtà delle cose.
Sembra che il noto Social sia fatto corrompere da programmatori curiosi e analisti che hanno studiato per anni i dati e le informazioni personali derivati dalla cronologia, dalle connessioni online e dai livelli d’utilizzo delle applicazioni installate negli smartphone.
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Come funzionano le VPN
Le VPN sono spesso designate come strumenti per proteggere la privacy, tuttavia è assolutamente importante riconoscere i rischi potenziali in cui possiamo imbatterci nel loro utilizzo. Sappiamo infatti che una volta stabilita una connessione a un servizio VPN, il fornitore di servizi viene informato di tutto quello che l’utente sta facendo online.
Questo è esattamente il modo in cui l’app di ricerca di Facebook ha raccolto i dati sui suoi utenti. Mentre le connessioni VPN passavano attraverso i server di Facebook, l’azienda poteva studiare quanto tempo l’utente utilizzava le app, le informazioni legate all’uso del mobile e del Wi-Fi, i siti che venivano visitati, e così via dicendo.
Le inserzioni su App Store o Google Play descrivevano Onavo Protect come un modo che avrebbe permesso agli utenti di assumere il controllo dell’utilizzo dei dati da parte delle app in background e preservare i loro dati personali. In realtà, Facebook usava questa applicazione per tenere sotto controllo tutte le attività degli utenti mobili.
Uno spyware
Onavo Project è non è solamente una VPN, ma essenzialmente uno spyware.
Il portavoce di Facebook ha annunciato che l’App verrà chiusa. Al momento verrà dato agli utenti il tempo e il modo per trovare un’alternativa valida.