Se non era già chiaro prima dell’esplosione dello scandalo di Cambridge Analytica, ora non ci sono dubbi: Facebook memorizza molte informazioni su ogni singolo utente. Quello che potrebbe sorprenderti, però, è un altro aspetto: il social network di Mark Zuckerberg mantiene una copia in backup di tutti i video che hai realizzato con il tuo dispositivo. Soprattutto quelli che hai deciso di tenere magari nascosti perché privati e che hai deciso di non pubblicare mai. L’ennesima grana per Facebook è venuta fuori la scorsa settimana: il gruppo Select All ha segnalato che gli archivi di dati di Facebook includevano riferimenti a video registrati dagli utenti che, però, hanno deciso di non pubblicare pubblicamente e li hanno mantenuti sul proprio device senza eliminarli. Dall’indagine è risultato che Facebook ne ha tenuto una copia di quei video.
Perché Facebook salva i video non pubblicati?
Perché Facebook salva video non pubblicati e successivamente cancellati? Si è scoperto che il social network non era a conoscenza del motivo quando gli è stato chiesto e c’è voluto oltre una settimana per capire quale sia stata la causa di questo “backup”. In risposta alla richiesta di chiarimenti di Select All, però, Facebook ha spiegato che questo è dovuto a un bug: “Abbiamo scoperto un bug che impediva l’eliminazione di bozze di video. Stiamo eliminando e ci scusiamo per l’inconveniente”. Così ha parlato la Menlo Park: dunque, i contenuti conservati erroneamente verranno eliminati, mentre non è chiaro se siano stati utilizzati per l’ormai arcinota profilazione a fini pubblicitari. Ad accorgersi della presenza dei video, registrati direttamente dal browser con la web cam del computer, come consentiva una vecchia funzione della piattaforma, sono stati alcuni utenti impegnati nel download delle loro informazioni in possesso del social network.
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Scandalo Facebook, 200mila profili italiani coinvolti
Da un lato è rassicurante che Facebook non stia salvando le bozze di video di proposito. Tuttavia, il social network ha oltre 2,2 miliardi di utenti. Potete immaginare quanti video di bozza vengono creati ogni giorno e fino a questa settimana sono stati tutti salvati sui server di Facebook. Come può una quantità così grande di dati passare inosservati per anni? Questa attenta analisi sul trattamento dei dati da parte di Facebook è sicuramente destinata a continuare mentre il social network cerca di riguadagnare fiducia con i suoi utenti e con i governi di tutto il mondo. Del resto, Facebook ha rivisto al rialzo il numero di utenti di cui la società di dati londinese, Cambrdige Analytica, ha “condiviso impropriamente” le informazioni senza il proprio consenso. Si è passati a un massimo di 87 milioni, dai 50 indicati inizialmente dai media americani che per primi diedero notizia delle attività di Cambridge Analytica, usata anche dalla campagna elettorale di Donald Trump. E tra questi ci sarebbero più di 200mila profili italiani.
Fact-checking su foto e video caricate su Facebook
Nei prossimi giorni, a partire dalla Francia, Facebook attiverà un servizio di fact-checking con l’aiuto di agenzia France Presse, che sarà poi allargato ad altri paesi e partner. Secondo quanto riportato da Reuters, a spiegarlo è stata Tessa Lyons, product manager di Menlo Park, parlando di una nuova strategia di verifica e contenimento della disinformazione che prevedere un controllo in particolare su foto e video, con l’intenzione di contenere i contenuti multimediali manipolati che da sempre rappresentano un problema per il social media, a prescindere dall’utilizzo che se ne possa fare a fini elettorali.
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