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Fake news: realtà convenienti o notizie inesatte?

Nel Digital World qualsiasi cosa perde la sua consistenza ed effettiva realtà. Questo genera la nascita di verità irreali, costruite sulle bugie, in modo cinico e opportunista. Generalmente si parla di fake news, ovvero le notizie false costruite e diffuse tramite la rete. Lo strumento che permette la maggiore diffusione di tutto ciò è Facebook.

Elementi caratteristici delle masse

In base ai casi di applicazione, le fake possono essere molto pericolose in quanto distolgono la percezione della realtà e influenzano le opinioni della massa. E le masse si comportano esattamente come le famose folle, fenomeno tipico della società moderna. Gustave Le Bon nella sua opera più importante “La psicologia delle folle”, risalente al 1895, sottolinea come queste siano “lo spazio dove l’emotività, l’irrazionalità e le passioni inconsce, solitamente tenute a freno dalle inibizioni della coscienza individuale, possono esplodere favorite dal mimetismo e dal contagio con le condotte altrui”. Il famoso sociologo interpretava i comportamenti tipici della folla attraverso il modello della patologia: la sua influenza sociale è vista come suggestione, “un meccanismo psicologico che sottrae l’individuo ai freni inibitori e fa emergere quanto di inaccettabile vi è in lui”.

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QualI saranno i possibili effetti di internet sulla nostra società moderna? Questa discussione è ancora in fase iniziale, anche se possiamo intravedere già i vari andamenti generali: si fa molta fatica a distinguere tra news e fake news, e a inquadrare tutto in una cornice più vasta e significativa. In questo modo, vengono persi per strada gli aspetti importanti di un andamento ampio e molto complicato, costituito da una miriade di piccoli pezzi.

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La ridicolizzazione delle informazioni

Sicuramente questo tema è molto sentito, e diventa una materia sempre più ostica. Il posto privilegiato dove si parla di questo argomento sono i Social Network: ciò fa sì che tale discussione diventi ridotta ai minimi termini e piatta.
L’uso di semplificazioni, spesso molto superficiali, possiamo intravederla anche nei termini con cui si identificano gruppi di differenti narrazioni, sia sui social, ma non solo. Si parla spesso di terrapiattisti, complottisti, analfabeti funzionali, e via dicendo.
L’uso di queste definizioni molto facili e riduttive, degli hashtag innovativi, generano una profonda ridicolizzazione dell’altro.

Sicuramente, mentre continueremo a sentire discutere di questa materia per molto tempo ancora, i mezzi di comunicazione e le dinamiche nascoste dietro l’uso degli strumenti digitali ne risentiranno molto. Vedremo in che modo.
Questa alternanza di verità reali e false verità ha prodotto anche un’enorme gap nel processo di disponibilità delle informazioni.

Il rapporto dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), offre una buona sintesi di questi nuovi scenari nell’ambito delle notizie sulle piattaforme digitali.

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