Sono mesi che Antonio Pappalardo annuncia sui social e durante le manifestazioni la riunione dei suoi sostenitori in piazza San Giovanni a Roma. La cosiddetta operazione Tuono, come soprannominata dallo stesso ex generale dei carabinieri, ora degradato, avrebbe dovuto scattare nel pomeriggio di mercoledì 20 ottobre. Peccato che, nella stessa piazza riempita pochi giorni prima dai sindacati, ci fossero solo poche decine di persone. E pensare che lo scopo dell’operazione sarebbe dovuto essere quello di “arrestare” il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e fermare il governo di Mario Draghi.
“Oggi avrà inizio l’operazione Tuono”, grida al megafono Antonio Pappalardo mentre il 20 ottobre gira le vie di Tivoli. Il video del suo appello finisce subito in rete generando l’ilarità degli internauti. Il generale dei carabinieri in pensione è stato degradato appena pochi giorni fa a causa delle sue simpatie No vax e delle tesi complottiste che propaga attraverso il gruppo dei Gilet arancioni da lui stesso fondato.
Ma Pappalardo non sembra tenere conto di questi fatti e si mostra convinto delle sue intenzioni. L’obiettivo dichiarato dell’ex militare è quello di “arrestare Mattarella” e di fermare il governo Draghi, accusato di avere imposto agli italiani vaccinazione e green pass. Un piano ambizioso che, purtroppo per il protagonista della vicenda, non va come sperato.
“Se siamo quattro gatti, non possiamo fare niente. Ma se siamo tantissimi e se polizia e carabinieri non arrestano gli abusivi, li licenziamo, perché siamo il popolo sovrano”, questa la speranza espressa da Pappalardo a suoi sostenitori. “Provateci a usare gli idranti contro di noi”, aggiunge anche paragonandosi ai manifestanti di Trieste. Poi, la chiamata alle armi finale che sa di premonizione: “Andiamo ad arrestare noi questi criminali. Se non c’è il popolo io mi ritiro”. Alla luce del fallimento dell’operazione Tuono, Pappalardo dovrebbe dare seguito alla sua promessa.
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