Un caso che era scoppiato qualche mese fa, quello dell’ex ministro Marco Bussetti e di quelle missioni fantasma delle quali aveva parlato per prima il quotidiano La Repubblica. Viaggi e trasferte classificate come impegni ministeriali, per cui l’esponente della Lega aveva chiesto i rimborsi, che sembravano tuttavia nascondere spostamenti personali. La Corte dei Conti aveva quindi aperto un’inchiesta: ora, sempre a quanto rivela Repubblica, Bussetti è chiamato a restituire al ministero dell’Istruzione 24mila euro.
Il responsabile del monitoraggio dei flussi finanziari al ministero aveva chiesto all’ex ministro dei “chiarimenti sulla documentazione giustificativa per missioni effettuate dal mese di giugno 2018 a settembre 2019”, contestando 44 missioni false sulle 147 rimborsate. Dovrà restituire al Miur oltre 13mila euro per i viaggi personali effettuati e spacciati come spostamenti ufficiali, tra biglietti aerei e spostamenti in treno: “Gentile ministro, quei biglietti non possono essere riconducibili a viaggi da voi qualificati come servizio”.
L’Ufficio del ministero avrebbe quindi contestato all’ex ministro l’impossibilità di inserire alcuni spostamenti tra le missioni connesse al suo incarico di ministro. Poi ci sarebbero 10 mila euro di diaria di 3500 euro al mese per i mesi di agosto 2018, marzo e agosto 2019 a cui Bussetti non avrebbe avuto diritto. Una cifra che spetta ai ministri che non risiedono a Roma, da utilizzare per varie spese di sostentamento tra cui alloggio, vitto e viaggi da e per la propria residenza. Per averne diritto bisogna però attestare di aver passato almeno la metà del mese (15 giorni su 30) nella capitale. Secondo i calcoli del ministero, Bussetti non avrebbe raggiunto la soglia.
Repubblica sottolinea tra i viaggi contestati un volo del 21 giugno 2018 con cui, incurante del Consiglio dei ministri che prenderà luogo quella sera, Bussetti si era recato dalla compagna per trascorrere un lungo fine settimana. In agosto l’ex ministro aveva chiesto il rimborso dei biglietti del treno Roma-Milano e Milano-Bologna in quanto visite istituzionali, ma in realtà “era andato a trovare le figlie in spiaggia a Misano Adriatico”.
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