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Farmaci dimagranti, una “minaccia esistenziale” per l’industria alimentare. E un affare per le Multinazionali

Inizialmente, a parlarne (involontariamente) sono state le star del cinema e della TV, che hanno confessato di averne fatto uso per perdere peso. Poi è toccato agli influencer. Ora è diventato un prodotto utilizzato a livello globale, creando problemi di vario genere, in particolare ai malati di diabete, che hanno cominciato a riscontrare difficoltà nel reperirlo. Stiamo parlando dell’Ozempic, il farmaco a base di semaglutide indispensabile per chi soffre di diabete, ma conosciuto anche per i risultati che permette di raggiungere in abbinamento con le diete ipocaloriche.
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Gli effetti di questo farmaco su chi ne fa uso per asciugare il proprio fisico sono ormai noti, tanto da aver creato un neologismo: il “viso Ozempic”, cioè l’aspetto emaciato e poco sano che assume il volto di chi utilizza il farmaco per ritrovare la linea. Ora le multinazionali del settore alimentare hanno fiutato l’affare e stanno cercando di sfruttare questo fenomeno producendo linee di alimenti dedicati ai “consumatori di farmaci dimagranti”.

La Nestlé ha previsto di iniziare da quest’anno con la commercializzazione di una linea di prodotti chiamata Vital Pursuit. Si tratta di un set di 12 pasti surgelati in porzioni controllate che contengono grandi quantità di proteine e fibre, pensati per l’appetito dei consumatori di farmaci dimagranti. Il produttore di KitKat ha deciso di vendere un integratore per la crescita dei capelli a base di compresse di elettroliti, che aiutano a incrementare i propri ritmi di allenamento, e peptidi di collagene, che hanno l’effetto di rendere più elastica la pelle e di mitigare l’aspetto scavato del viso che preoccupa i consumatori di Ozempic. Anche l’azienda sanitaria Abbot e il produttore di pasta in scatola Conagra Brands hanno dichiarato di aver venduto più prodotti dedicati alle esigenze di chi assume farmaci per perdere peso. Mentre la produttrice di vitamine e integratori alimentari GNC vorrebbe addirittura aggiungere ai suoi 2.300 punti vendita negli USA un reparto dedicato appositamente a chi consuma questi farmaci.

La lista delle aziende che si sono buttate a capofitto su questo nuovo, inatteso comparto è molto lunga e comprende anche la francese Danone, che ha segnalato l’aumento di richieste per i suoi yogurt ad alto contenuto proteico. Questa tendenza preoccupa molti nutrizionisti, tanto che Marion Nestle, professoressa emerita di nutrizione, studi sull’alimentazione e salute pubblica all’Università di New York, in un’intervista sul New York Times dello scorso gennaio non ha esitato a dichiarare che la crescente diffusione di Ozempic e di altri farmaci per dimagrire potrebbe rappresentare “una minaccia esistenziale per l’industria alimentare e per quella degli alimenti trasformati”. Ed è per questo che le multinazionali hanno iniziato a correre ai ripari, evitando di farsi trovare impreparate. Gli affari sono affari. Forse è per questo che tutti sembrano aver scelto di ignorare le segnalazioni di possibili problemi e complicazioni derivanti dall’uso di questi farmaci. Allarmi dei medici che per ora cadono nel vuoto.

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