Stefano Fassina, deputato di LeU e consigliere comunale a Roma, ieri è stato picchiato e spintonato da alcuni poliziotti davanti alla sede di Roma Metropolitane, l’azienda che per conto del Campidoglio si occupa di tutte le funzioni connesse a realizzazione, ampliamento, prolungamento e ammodernamento delle linee metropolitane della Capitale. Ma perché Stefano Fassina è stato picchiato dai poliziotti? Le immagini hanno subito fatto il giro della reta. Cosa è successo di preciso?
È successo che i lavoratori di Roma Metropolitane stavano manifestando insieme ai sindacalisti perché il Campidoglio ha annunciato l’intenzione di voler liquidare la società.
Nel pomeriggio i lavoratori a rischio licenziamento hanno dato vita ad un sit in per protestare contro la scelta del Comune di non ricapitalizzare la società, al quale hanno partecipato alcuni esponenti politici tra cui proprio Fassina. Le tensioni sono esplose quando un collaboratore dell’assessore capitolino alle Partecipate ha tentato di entrare nel palazzo che ospita la società e ha trovato i lavoratori che presidiavano l’ingresso.
Dopo un primo tentativo andato a vuoto, ha chiesto allora agli agenti che erano presenti sul posto di scortarlo. “L’intervento si è svolto senza caschi e manganelli”, sottolineano fonti di Polizia e dai video diffusi in rete si vedono effettivamente alcuni poliziotti che, in divisa ma non in tenuta antisommossa, si avvicinano all’edificio e vengono fronteggiati dai manifestanti che bloccano l’ingresso con uno striscione.
Gli agenti provano a forzare il blocco tentando di far arretrare le persone, tra cui Fassina che ad un certo punto resta incastrato tra di loro. Dopo alcuni istanti di tensione, le forze di polizia riescono ad entrare, con il parlamentare di Leu e altre due persone che cadono in terra. Fassina è stato portato al San Giovanni in ‘codice rosso per dinamica‘, a causa di un trauma da schiacciamento.
Ai soccorritori avrebbe spiegato lui stesso di essere caduto e poi una volta a terra alcune persone gli sarebbero passate addosso. Per accertare come siano andati i fatti il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha chiesto al capo della Polizia Franco Gabrielli “di verificare se l’intervento delle forze di polizia presenti sia stato svolto in maniera corretta e senza violazioni di legge”.
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